La fase della ripartenza implica una particolare attenzione anche alla riorganizzazione dei trasporti nella nostra Regione. L’Assessorato degli Affari europei, Politiche del lavoro, Inclusione sociale e trasporti, oltre al continuo confronto con le aziende del trasporto pubblico, le forze sociali e gli enti locali, sta continuando a promuovere le attività relative alla mobilità ciclistica, che in questa situazione di emergenza sanitaria, anche al fine di ottemperare a quanto previsto dai DPCM in relazione alla mobilità sostenibile nella FASE 2, rivestono un’importanza ancora maggiore.
Giovedì 21 maggio l’Assessore ai trasporti Luigi Bertschy ha incontrato, insieme al Presidente della IV Commissione consiliare Giovanni Barocco, al Sindaco di Aosta Fulvio Centoz e ad alcuni Assessori comunali, i rappresentanti delle Associazioni FIAB, Legambiente e UISP. Nell’incontro è stato valutato come la mobilità ciclistica, nell’attuale situazione, può diventare un’alternativa significativa all’utilizzo dell’automezzo privato. La bicicletta, quindi, vista non solo per l’attività ludico o sportiva, ma come un mezzo di trasporto sostenibile e sicuro per gli spostamenti.
L’Assessore ha segnalato che sono possibili azioni immediate che possono rendere più agevole l’utilizzo della bicicletta. E,’ infatti, previsto di implementare il progetto che incentiva il recarsi al lavoro a piedi e con l’utilizzo della bicicletta (il bike to work), al fine di estendere la buona pratica introdotta nei 5 Comuni della Plaine, dove è già attivo, a tutto il territorio regionale.
Oltre alla programmazione degli investimenti previsti nel bilancio triennale 2020/22 che serviranno ad aumentare i km di piste ciclabili a disposizione e a quelli previsti nella Lr 16/2019 per l’acquisto di biciclette è necessario fare un investimento ancora più importante: promuovere a tutti i livelli politiche a favore della mobilità sostenibile.
A tal fine, l’Assessorato ha predisposto la bozza di Piano Regionale di Mobilità Ciclistica, già presentata al CPEL e in seguito inviata a tutti i portatori d’interesse, che definisce una prima visione organica ed unitaria della mobilità ciclistica regionale. Un documento necessario e oggi, nella fase 2, ancora più importante viste le prescrizioni per l’utilizzo del trasporto pubblico; inoltre verranno attivate politiche per sostenere il mezzo pubblico e per favorire la mobilità ciclistica come alternativa, almeno per i tragitti più brevi, all’utilizzo dell’auto privata.
Le associazioni hanno segnalato come i loro punti prioritari siano: la realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft“ della mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e l’introduzione di incentivi economici per il potenziamento di tale mobilità; il pieno mantenimento delle misure di equilibrio della mobilità per rendere appetibili ed efficienti le modalità alternative all’auto; il contenimento della domanda e dei picchi di mobilità lavorative e commerciali promuovendo in modo diffuso lo smart working, la differenziazione di orari delle attività economiche e del terziario e i sistemi di consegna a domicilio, privilegiando e incentivando quelli su bicicletta e car go bike; la realizzazione di campagne informative regionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva; il pieno rispristino dell’accessibilità e della funzionalità della pista ciclo-pedonale Lungodora.
E’ stato un incontro condiviso tra livelli diversi, comune, regione e associazioni del settore, con l’obiettivo di costruire insieme un progetto di mobilità sostenibile anche in questa fase di emergenza. La mobilità ciclistica in questa fase assume un valore diverso. Ci auguriamo che il ritorno alla nostra quotidianità, ma con il timore del contagio, non ci porti a favorire l’auto privata. Questo sarebbe un passo indietro rispetto alle azioni portate avanti in quest’anno per favorire l’utilizzo del trasporto pubblico. La bicicletta, per chi abita vicino al proprio posto di lavoro, può essere un’ottima alternativa all’automobile e può favorire il rispetto dell’ambiente e una migliore qualità della vita – dichiara l’Assessore ai trasporti Luigi Bertschy.
La città sta lavorando molto sulla mobilità sostenibile. Anche alla luce della pandemia in atto e alle ultime scelte legislative il Comune di Aosta sta rivedendo il progetto Aosta in Bicicletta, che porterà 14 km di nuove piste ciclabili, rivedendo alcuni tratti del progetto anche in un’ottica di sistema e di mobilità dolce più diffusa. Inoltre con l’approvazione del documento #AostaRiparte si è deciso di anticipare già dai prossimi mesi la realizzazione di alcune “zone 30” quali ad esempio l’asse Via Festaz/Via Torino in linea con la politica di mobilità adottata in questi anni – ha evidenziato il sindaco Fulvio Centoz, insieme ai colleghi assessori Jeannette Migliorin e Antonio Malacrinò.