La recente comunicazione, appresa attraverso i media, relativa a una richiesta di indagine da parte della Procura di Palermo, mi coglie totalmente impreparato e ignaro.
Non ho ricevuto alcun avviso formale, alcun atto ufficiale che mi informi in merito.
In questo scenario di incertezza e apprensione, desidero esprimere la mia piena disponibilità a collaborare con la magistratura, che nutro e ho sempre nutrito di profonda stima e rispetto.
Sono pronto a fornire ogni chiarimento necessario, a rispondere a ogni domanda, con la ferma convinzione che la verità emergerà al termine di un’indagine condotta con rigore e imparzialità.
Il presente procedimento giudiziario, che mi vede coinvolto insieme all’onorevole Salvatore Cuffaro, nell’ambito di un’indagine complessa riguardante presunte irregolarità in appalti pubblici, ha generato un turbamento emotivo e professionale significativo.
Nonostante l’assenza di elementi concreti a mia conoscenza, la gravità delle accuse e l’ampiezza del coinvolgimento – diciotto persone indagate – hanno inevitabilmente provocato un impatto negativo sulla mia reputazione e sulla mia serenità.
La vicenda si configura come particolarmente anomala, in quanto ho cercato attivamente di ottenere la notifica degli atti presso la caserma dei carabinieri di San Lorenzo, segno tangibile della mia volontà di ottemperare a ogni adempimento legale e di partecipare attivamente al processo di accertamento della verità.
L’assenza di comunicazione preventiva ha reso impossibile qualsiasi forma di difesa o di preparazione.
Mi sento estraneo alle dinamiche che hanno portato all’apertura di questa inchiesta.
Le accuse di turbativa d’asta e di manipolazione dei processi di aggiudicazione appaiono, a mio avviso, totalmente infondate e incompatibili con le mie azioni e con la mia carriera professionale.
Non comprendo come potrei essermi inserito in un meccanismo così complesso e strutturato, di cui non ho mai avuto conoscenza.
Ribadisco, con forza e determinazione, la mia fiducia nella magistratura, auspicando che il giudice per le indagini preliminari possa valutare con obiettività e lungimiranza le prove a mia disposizione, garantendo un processo equo e trasparente.
La pressione mediatica, generata dalla diffusione delle notizie relative all’indagine, è stata intensa e, in alcuni momenti, eccessiva.
I media hanno sollevato numerose domande, cercando di carpire commenti e reazioni a una vicenda che mi è completamente sconosciuta.
Sarò lieto di fornire ulteriori chiarimenti al giudice, confidando in un rapido e completo proscioglimento.
Resto fiducioso che la luce della verità illuminerà questo intricato scenario, dissipando ogni ombra di dubbio e ristabilendo la mia reputazione.







