“Testa di maiale: l’uso intimidatorio che ha portato a una condanna”

Date:

15 dicembre 2024 – 20:45

La presenza di una testa di maiale ha sempre un impatto significativo, specialmente quando sono in gioco somme di denaro da recuperare e vecchi debiti da saldare. Nonostante la ndrangheta non sia direttamente coinvolta in questa vicenda, ha comunque fornito ispirazione. È risaputo che le organizzazioni criminali sono esperte nel campo delle minacce. Uno degli elementi che ha portato alla condanna a due anni di reclusione del venditore di auto di Cambiano, Domenico Trasente, per tentata estorsione nei confronti di un commerciante di Poirino è emerso da una chat sul suo telefono, dove aveva commentato con un amico un articolo sulle tattiche della criminalità organizzata intitolato “ndrangheta fai-da-te: l’uso della testa di maiale acquistata in macelleria per mettere in riga chi si ribellava”.Gli eventi risalgono a due anni fa. Anche la vittima dell’estorsione era un venditore d’auto. Una sera, rientrando in ufficio, il commerciante trova davanti alla sua vetrina una testa di maiale mozzata, senza alcun messaggio allegato. Decide quindi di rivolgersi ai carabinieri di Poirino e presentare denuncia. La svolta arriva grazie alle riprese di una telecamera che hanno registrato una Honda Civic allontanarsi da Poirino verso Cambiano. Dai video i militari riescono a identificare il conducente dell’auto e a seguire la traccia fino al macellaio grazie al numero impresso sulla carne.I carabinieri, guidati dal procuratore aggiunto Laura Deodato, concentrano le indagini su Domenico Trasente, anche se non emergono collegamenti diretti tra lui e la vittima. Tuttavia, durante la perquisizione a casa sua trovano un telefono con la chat relativa all’uso della testa di maiale come mezzo intimidatorio usato dai capibastone per spaventare i debitori insolventi.Domenico Trasente avrebbe proposto il pagamento del debito agendo come intermediario per recuperare i soldi ancora dovuti al commerciante di Poirino come parte del suo piano per rientrare in regola. Un’attività simile al recupero crediti per conto terzi ma condotta con metodi mafiosi come l’utilizzo della testa di maiale. Un messaggio che gli è costato due anni di reclusione e che dimostra quanto sia importante agire nel rispetto della legge anche nelle situazioni più complesse e difficili.

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