Più di 150 esperti del Soccorso Alpino e dei vigili del fuoco hanno collaborato attivamente nelle operazioni di salvataggio di Ottavia Piana, la coraggiosa speleologa bresciana che è rimasta intrappolata sabato pomeriggio in una suggestiva grotta situata nella provincia di Bergamo. Dopo ore di impegno profuso, finalmente Ottavia è stata liberata dalla sua angusta prigione sotterranea e trasportata su una barella fino alla superficie alle prime luci dell’alba, precisamente alle 3.15.Il tratto finale del percorso verso la libertà è stato affrontato con maggiore celerità rispetto alle previsioni iniziali, grazie al meticoloso lavoro preventivo svolto dagli operatori del Soccorso Alpino che hanno rimosso gli ostacoli naturali anche ricorrendo a mini-cariche esplosive in vari punti della caverna. Inoltre, i sanitari hanno deciso di evitare soste prolungate considerando le condizioni fisiche della giovane speleologa, la quale presentava traumi alla schiena e probabili fratture al viso e a una gamba ma fortunatamente si trovava in uno stato clinico stabile.I soccorritori si sono alternati in turni estenuanti di 14-15 ore per trasportare la barella dal punto critico dove Ottavia era rimasta bloccata dopo la caduta e il conseguente incidente avvenuto durante l’esplorazione di un tratto ancora inesplorato della grotta fino all’uscita, coprendo un tragitto tortuoso lungo 4 chilometri che ha richiesto circa 80 ore di impegno continuo.Adesso sarà compito delle autorità competenti ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente verificatosi nell’Abisso Bueno Fonteno al fine di accertare se Ottavia Piana e i suoi dieci compagni speleologi abbiano rispettato scrupolosamente tutte le normative sulla sicurezza durante l’avventura sotterranea.
Operazione di salvataggio senza precedenti per Ottavia Piana: liberata dopo ore di impegno profuso.
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