19 dicembre 2024 – 07:01
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta ha deciso di annullare l’ammonimento emesso dal questore nei confronti di un uomo coinvolto in una situazione delicata. L’uomo, per mesi, ha tentato di avvicinarsi sentimentalmente a una maestra che insegnava alle sue due figlie. Tuttavia, il collegio giudicante ha stabilito che tali comportamenti non costituivano una minaccia o molestia tale da creare ansia o paura nella destinataria, come richiesto dalla legge sugli atti persecutori. Nonostante i tentativi ripetuti e indesiderati di corteggiamento tramite messaggi, regali e approcci diretti, l’uomo è stato ritenuto innocuo e non pericoloso. L’ammonimento del questore, volto a prevenire reati futuri e a indirizzare il ricorrente verso un percorso di recupero psichiatrico per le sue devianze comportamentali, è stato quindi revocato.Le azioni dell’uomo, sebbene possano aver causato disagio alla donna interessata, sono state valutate nel contesto specifico in cui si sono verificate e considerate innocue. Nonostante i suoi sforzi persistenti nel cercare contatti attraverso terzi e nell’avvicinarsi fisicamente alla maestra frequentando la stessa palestra dei figli e iscrivendoli alla scuola di ballo dove lei insegnava, il Tar ha concluso che tali comportamenti non erano minacciosi o persecutori.In definitiva, il tribunale ha stabilito che le azioni dell’uomo possono essere interpretate come tentativi maldestri di conquistare l’interesse della maestra piuttosto che come atti persecutori intenzionali. Pertanto, la decisione dell’amministrazione di ammonirlo è stata ritenuta eccessiva e priva di fondamento legale. Con questa sentenza, il Tar della Valle d’Aosta ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente ogni situazione prima di emettere provvedimenti coercitivi, garantendo così un equilibrio tra la protezione delle vittime e i diritti degli individui coinvolti.