La cronaca nera italiana continua a essere dominata da storie di criminalità che mettono in luce le falle del sistema giudiziario e delle normative vigenti. Un presunto trafficante di droga, avvertito dell’imminente interrogatorio prima dell’arresto, è riuscito a sottrarsi alla giustizia, diventando un latitante. Questo episodio, accaduto nelle Marche, è solo uno dei tanti esempi di come la riforma Nordio abbia aperto varchi per l’evasione della legge da parte di individui malintenzionati. L’avviso preventivo per gli interrogatori ha creato un clima di impunità che favorisce la fuga dei colpevoli e minaccia l’integrità delle indagini.Le parole forti della politica sembrano cadere nel vuoto: mentre esponenti come Meloni gridano al combattimento contro la mafia, nella realtà sono spacciatori e criminali a dettare legge, mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini onesti. Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, denuncia su social network questa situazione paradossale che vede i malviventi prendere il sopravvento sulla legalità.È urgente porre rimedio a queste distorsioni del sistema giudiziario e delle norme anti-crimine per garantire una maggiore tutela ai cittadini e contrastare efficacemente le organizzazioni criminali. La lotta alla mafia non può restare solo un motto politico vuoto: occorre agire con determinazione e coerenza per ripristinare la fiducia nella giustizia e nell’operato delle forze dell’ordine. Soltanto così sarà possibile restituire ai cittadini quella sicurezza e tranquillità che sono diritti fondamentali di ogni comunità civile.
“Riforma Nordio: falle nel sistema giudiziario minacciano la sicurezza dei cittadini”
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