Oggi, nella travagliata città di Port-au-Prince, due coraggiosi giornalisti sono stati brutalmente uccisi durante una sparatoria scatenata da pericolose gang criminali. Markenzy Nathoux e Jimmy Jean hanno perso la vita mentre documentavano la riapertura dell’ospedale Hueh, nel cuore della capitale haitiana. L’attacco è stato perpetrato dai banditi della coalizione +Viv ansanm+ (Vivere Insieme), gettando così nel lutto non solo le famiglie delle vittime, ma l’intera comunità giornalistica. Il portavoce dell’Online Media Collective (Cmel) ha confermato questa tragica notizia, sottolineando che diversi altri reporter sono rimasti feriti e attualmente ricevono cure in un ospedale pubblico.Questa ennesima dimostrazione di violenza e insicurezza mette in evidenza la difficile realtà che affligge l’Haiti, un paese già segnato da profonde disuguaglianze sociali e politiche instabili. La libertà di stampa e il diritto all’informazione sono fondamentali per una società democratica ed è inaccettabile che i giornalisti debbano sacrificare le proprie vite per svolgere il proprio dovere professionale.La comunità internazionale deve unirsi nel condannare questi atti atroci e lavorare insieme alle autorità haitiane per garantire la sicurezza dei media e dei cittadini. È necessario promuovere un clima di rispetto reciproco e tolleranza, contrastando con determinazione le organizzazioni criminali che minacciano la pace e lo sviluppo del Paese.In questo momento di dolore e rabbia, dobbiamo onorare la memoria di Markenzy Nathoux e Jimmy Jean continuando a difendere i valori della libertà di espressione e della verità. Che il loro sacrificio non sia stato vano, ma ci sproni a lottare ancora più strenuamente per un futuro più giusto e pacifico per tutti gli abitanti dell’Haiti.
Due giornalisti uccisi a Port-au-Prince: lutto e indignazione nell’Haiti.
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