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giovedì 13 Novembre 2025

Truffatori arrestati: sgominata banda che raggirava anziani

Un’operazione complessa e meticolosamente orchestrata, durata oltre quindici ore di pedinamento incessante, ha portato i Carabinieri delle stazioni di Ghilarza, Mogoro e Oristano, supportati dalla Compagnia di Cagliari, a neutralizzare una pericolosa organizzazione criminale dedita a truffe ai danni di anziani.
L’arresto dei tre individui, tutti originari della Campania e con precedenti penali, è avvenuto nel porto di Cagliari, nel momento in cui tentavano di salpare su un traghetto, ponendo fine a un’attività premeditata e sistematica.
I tre uomini, un 39enne e un 40enne accusati di concorso in estorsione aggravata e un 22enne destinato a rispondere di ricettazione, sono sospettati di aver perpetrato due truffe particolarmente riprovevoli.

Le vittime, due donne rispettivamente di 70 e 90 anni, residenti a Baratili San Pietro e Uras, sono state raggirate con la scaltra tecnica del finto carabiniere, un modus operandi che sfrutta l’autorità percepita delle forze dell’ordine per manipolare e intimidire.

L’escamotage consisteva in minacce telefoniche, presentate come avvisi di indagine per presunte rapine.

Le vittime, colte di sorpresa e spaventate, venivano convinte di essere colpevoli di un reato che non avevano commesso, e costrette a consegnare ingenti somme di denaro, gioielli in oro e altri beni, per evitare conseguenze legali inesistenti.

La pretestuosa accusa di rapina, abilmente orchestrata, serviva a generare un profondo stato di angoscia e sottomissione, sfruttando la fiducia che la popolazione ripone nell’Arma dei Carabinieri.

Durante l’operazione, i militari hanno recuperato 40.000 euro, composti da monili d’oro e denaro contante, sottratti alle vittime.
Particolarmente significativo è il ritrovamento in possesso del giovane arrestato per ricettazione di due gioielli di notevole valore, immediatamente riconosciuti dalla vittima di Uras come propri.
Questo dettaglio sottolinea l’organizzazione e la ramificazione dell’attività criminale, che prevedeva la successiva alienazione dei beni illecitamente acquisiti.
L’operazione evidenzia una preoccupante tendenza criminale, caratterizzata dalla manipolazione psicologica di persone anziane, considerate particolarmente vulnerabili.
I malviventi non si limitano a sottrarre beni materiali, ma infliggono anche un danno emotivo profondo, minando la fiducia nelle istituzioni e generando un clima di paura e insicurezza.

I tre individui sono stati trasferiti nel carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre le indagini proseguono per accertare eventuali complici e per ricostruire la rete di relazioni che ha reso possibile questa spietata attività truffaldina.

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