L’ultimo – ma solo in ordine cronologico – è il riconoscimento del Corriere della Sera, che ha inserito questa storica cantina valdostana all’interno dei “100 migliori Vini e Vignaioli d’Italia”, la guida di Luciano Ferraro e Luca Gardini che punta a raccontare i produttori che si stanno impegnando per cambiare in meglio le loro aziende, attraverso un programma green e di sostenibilità per inquinare di meno, consumare meno energia e puntare verso l’impatto zero.
“La gratificazione del Corriere della Sera è arrivata in un momento decisivo per la cantina”, ha commentato Hervé Grosjean, enologo e titolare. “Proprio in questi mesi la percentuale della nostra energia prodotta da fonti completamente rinnovabili sta passando dal 60 al 100%, grazie a un importante investimento e a una scelta ragionata per il benessere del territorio. La sostenibilità per Grosjean Vins è sempre stata la finalità prima. Siamo biologici da 2011, i primi certificati in Valle d’Aosta, e non adoperiamo pesticidi, diserbanti e prodotti di sintesi perché qui il clima ci consente di produrre uve di ottima qualità con pochi e mirati interventi in vigna”.
Civiltà del Bere, la prestigiosa rivista italiana di vino e cultura gastronomica che dal 1974 è un punto di riferimento per tutti gli appassionati, ha chiuso la competizione enologica “The Italian Wine Competition 2022” riconoscendo 2 medaglie Oro WOW! al Pinot nero Riserva 2020 Vigne Tzeriat e allo Chardonnay Riserva 2020 Le Vin de Michel.
Gratificazioni anche da Life of Wine, grazie ai risultati dell’XI edizione con una giuria composta da degustatori e giornalisti di vino (Dario Cappelloni – Doctor Wine; Antonio Di Spirito – Luciano Pignataro Wine Blog; Emanuele Giannoni – Intravino; Simone Loguercio – Miglior Sommelier d’Italia AIS 2018; Carlotta Salvini – Vinodabere / Miglior Sommelier d’Italia Fisar 2019; Marzio Taccetti – Gambero Rosso). Il Pinot Nero Vigne Tzeriat 2016, 2018 e 2020 si è aggiudicato il primo posto nella Verticale e ha raggiunto il punteggio più alto come vino rosso.
“Il Pinot nero è il cuore pulsante della nostra viticoltura, quello che meglio rappresenta la territorialità della Valle d’Aosta”, precisa Hervé Grosjean. “E’ coltivato nella storica vigna di Tzeriat, a oltre 900 metri di quota, già citata in documenti risalenti al 1377 tra le migliori del castello di Quart. Si presta in maniera molto versatile sia come rosso di qualità per l’invecchiamento sia in versione spumantizzata, grazie alla freschezza e mineralità conferite al vitigno dall’altitudine”.