Presentato il progetto “EstrArt” presso Maison Grimpe a Ollomont

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Durante la serata di venerdì 11 novembre, Maison Grimpe a Ollomont ha ospitato il primo incontro pubblico di esposizione dell’iniziativa e confronto collettivo con popolazione e attori locali interessati.

Si è tenuto nella serata di venerdì 11 novembre presso Maison Grimpe (frazione Rey, Ollomont) il primo incontro pubblico di presentazione del progetto “EstrArt”. Esposta e discussa con cittadini e attori locali, l’iniziativa è finalizzata al recupero e alla valorizzazione dell’ex villaggio minatori di Ollomont e si basa su di un correlato studio di fattibilità finanziato dalla “Fondazione Compagnia di San Paolo” nell’ambito del bando “Next Generation We”.

«Sono i due fabbricati di dimensioni maggiori e di posizione migliore a soffrire loro malgrado di uno stato di abbandono e fatiscenza evidenti – ha commentato il sindaco di Ollomont, David Veveyalcuni edifici dell’area hanno già potuto ricevere nuova vita e nuova destinazione ma, prossimamente, l’intera zona mineraria sarà oggetto di riqualificazione con creazione di uno spazio di accoglienza, di un parco avventura e della possibilità di visitare parte delle gallerie storiche».

“EstrArt” trae ispirazione e nutrimento anche e soprattutto dalle idee e dalle proposte nate da una progettazione partecipata volta a comprendere interessi e aspettative di residenti e possibili operatori coinvolti.

«È necessario approdare a una forma turistica destagionalizzata e concentrata su spazi temporali maggiormente vasti che renda tali strutture comunali motori di sviluppo di una località che, come Ollomont, rappresenta una zona montana e periferica e al contempo centrale e cittadina – ha commentato Marcello Bagnasco dell’associazione “Combin en Arts Aps” -. Grazie alla creazione di spazi culturali e di servizio polivalenti dedicati a residenti, saremmo proficuamente in grado di richiamare risorse e persone dall’esterno in un clima di sensibilità turistica sempre più estesa».

Federico Bagnasco e l’associazione di cui egli fa parte puntano a «identificare la cultura nel senso più ampio del termine spaziando su una polivalenza che guardi ad attività differenti quali performance, esposizioni, escursioni, sport, divulgazione e ricerca e inclusione sociale» nonché a «generare un network culturale e artistico cooperativo composto da molteplici attori, ciascuno dotato di diversi interessi e diverse competenze che possono essere messi in gioco creando così sinergia».

Lo studio di fattibilità del progetto “EstrArt”, che sarà completato nel marzo prossimo, ipotizza un restauro conservativo degli edifici oggetto di analisi con annesse innovazione interna e costruzione di una area esterna destinata a eventi vari.

«Si tratta di strutture ampie di due piani ciascuna e importanti sviluppi in lunghezza, che, oltre alle iniziative già in essere, agevoleranno inedite progettualità diffuse – è stato il commento tecnico di Roberto Dini del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino -. Mentre l’ala principale sarà dedicata ad attività quali concerti, spettacoli, residenze artistiche per ritiri e soggiorni prolungati a medio e lungo termine e spazi di co-working a servizio della comunità, l’ala secondaria avrà una natura più ricettiva con camere e punto ristoro».

Alla ricerca di opinioni e suggestioni sulla base delle quali calibrare i prossimi passi del progetto “EstrArt”, i relatori hanno voluto concludere la serata rispondendo alle domande e alle osservazioni del numeroso pubblico presente in sala. Se durante il mese di dicembre verrà proposto a tutti coloro che non hanno avuto modo di presenziare direttamente un ulteriore incontro via Zoom, i prossimi appuntamenti di confronto con popolazione e attori interessati sono programmati per mercoledì 4 gennaio 2023 e venerdì 3 marzo 2023.

Chiunque abbia piacere di contattare l’associazione “Combin en arts Aps” per suggerimenti od osservazioni potrà farlo scrivendo all’indirizzo email: combinenarts@gmail.com

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