Un’eco di resilienza: il Circo di Stato dell’Ucraina a MilanoDal 14 novembre all’8 dicembre, lo Chapiteau di piazza Spettacoli all’Idroscalo di Milano accoglie un evento che trascende la mera rappresentazione artistica: il Circo di Stato dell’Ucraina.
In un contesto storico segnato dalla tragica guerra e dai continui attacchi che flagellano il paese, questa tournée assume un significato profondo, divenendo simbolo di speranza e testimonianza di una cultura che rifiuta di soccombere.
Lungi dall’essere un semplice spettacolo circense, l’evento si configura come un potente atto di resistenza culturale.
Più di cinquanta artisti – funamboli, acrobati di eccezionale talento, giocolieri, musicisti appassionati e clown capaci di destare sorrisi anche nel dolore – si uniscono per celebrare la ricchissima tradizione circense ucraina, un retaggio che fonde virtuosismo tecnico impeccabile con un’estetica visiva di grande impatto emotivo.
Ognuno di loro, attraverso la propria specializzazione, veicola un messaggio unanime: la forza intrinseca di un popolo che, pur gravato da immenso dolore, continua a irradiare bellezza nel mondo.
La presenza di questi artisti in scena è particolarmente significativa.
Molti provengono da città direttamente coinvolte nel conflitto, luoghi che hanno subito distruzione e sofferenza.
Il palcoscenico, in questo senso, diventa un rifugio, un luogo dove la creatività può fiorire e la memoria può essere preservata.
Attraverso l’arte circense, questi performer non solo sostengono le proprie famiglie e le comunità lasciate in patria, ma contribuiscono a mantenere viva l’identità culturale ucraina.
“Il sorriso e la meraviglia sono la nostra risposta alla paura,” afferma uno dei direttori artistici, un concetto che riflette l’urgenza di restituire un senso di normalità e di speranza in un momento di profonda incertezza.
Ogni applauso, ogni sorriso del pubblico, si traduce in un’iniezione di coraggio per gli artisti e un promemoria che, nonostante le avversità, la vita persevera e conserva un valore intrinseco.
L’evento rappresenta un ponte culturale, un’opportunità per il pubblico milanese di avvicinarsi a una realtà complessa e di condividere un momento di umanità e di resilienza, un inno alla forza dello spirito umano di fronte alla tragedia.








