Centinaia di sostenitori del presidente deposto sudcoreano Yoon Suk Yeol si sono radunati oggi davanti alla sua residenza a Seul, trasformata in una vera e propria fortezza secondo quanto denunciato dall’opposizione. Mentre gli investigatori si preparano a un nuovo tentativo di arresto, l’atmosfera è tesa e carica di tensione.Il direttore dell’Ufficio investigativo sulla corruzione (Cio), Oh Dong-woon, ha dichiarato con ferma determinazione durante un’audizione parlamentare che si stanno preparando accuratamente per eseguire il secondo mandato di arresto nei confronti del presidente deposto, assicurando che sarà l’ultimo sforzo e che faranno tutto il possibile a livello organizzativo per raggiungere il loro obiettivo.Tuttavia, le sfide non mancano. Il deputato dell’opposizione Youn Kun-yung ha segnalato che la residenza di Yoon si sta trasformando sempre più in una fortezza, con il servizio di sicurezza del presidente che ha installato filo spinato attorno all’abitazione. Si prospetta dunque un nuovo braccio di ferro tra Yoon e gli inquirenti dopo il fallito tentativo di arresto della scorsa settimana.Il Partito democratico, principale forza di opposizione, ha annunciato una denuncia contro l’attuale presidente Choi Sang-mok per presunta “inadempienza ai propri doveri”, in seguito alla richiesta infruttuosa di evitare l’opposizione da parte del Servizio di sicurezza presidenziale (Pss) all’arresto. Il Cio, incaricato dell’inchiesta sul presidente deposto, non ha ancora chiarito la durata dell’attuale mandato dopo la scadenza dei sette giorni previsti inizialmente.I giudici sono determinati ad interrogare Yoon riguardo alla sua breve imposizione della legge marziale nel Paese, evento che ha gettato la Corea del Sud nella peggiore crisi politica degli ultimi decenni. L’enigma attorno a questo caso continua a tenere col fiato sospeso l’intera nazione sudcoreana.
Tensione e sfide nella residenza fortificata del presidente deposto sudcoreano Yoon Suk Yeol
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