08 gennaio 2025 – 08:45
Il giovane albanese di 32 anni è coinvolto in un’indagine a Torino per aver causato ferite con un coltello a un passeggero su un autobus il 29 settembre dell’anno scorso, lungo una strada nel quartiere Santa Rita. Nonostante la perizia medica, che ha confermato la presenza di un disturbo narcisistico della personalità, la giudice Francesca Pani ritiene che l’uomo sia pienamente capace di intendere e volere. Attualmente detenuto a Torino, l’indagato sostiene di non ricordare alcuna lite con altri passeggeri sull’autobus e non conosceva affatto la vittima, un uomo di 52 anni proveniente da Milano assistito dall’avvocato Alberto Bosio.Durante le indagini, l’albanese ha raccontato di sentirsi vittima di abusi da parte delle autorità, ricordando il suo passato in una comunità per minori durante l’adolescenza. Il giorno dell’aggressione era particolarmente arrabbiato a causa di una truffa online legata alle criptovalute che lo aveva privato di gran parte dei suoi risparmi. Ora si prospetta che il procuratore Giovanni Caspani possa richiedere il rinvio a giudizio dell’albanese per i fatti accaduti.La complessa vicenda mette in luce non solo la questione legale e penale legata all’accaduto, ma anche il contesto personale e psicologico dell’uomo coinvolto. La sua storia segnata da difficoltà e traumi passati potrebbe gettare nuova luce sulle motivazioni del suo comportamento violento. Resta ora da attendere gli sviluppi futuri del caso e le decisioni delle autorità competenti riguardo al prosieguo delle indagini e del processo nei confronti dell’albanese.
