08 gennaio 2025 – 08:15
Dopo l’intervento dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro su delega della Procura di Milano, tre società cooperative che forniscono personale per musei, teatri e fiere hanno dovuto adeguare la paga oraria dei propri dipendenti, aumentandola di oltre il 40% per uscire dalla soglia di povertà. Tuttavia, una delle cooperative, la F.E.M.A. con sede a Rho, ha rifiutato di effettuare tale adeguamento salariale. Di fronte a questa situazione, il pm della Dda Paolo Storari ha emesso un decreto d’urgenza di controllo giudiziario per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori all’interno di quest’azienda.Il provvedimento adottato si basa sul codice antimafia e prevede la nomina di un amministratore giudiziario che avrà il compito di vigilare sull’attività della società cooperativa F.E.M.A., garantendo il rispetto dei diritti dei dipendenti e impedendo qualsiasi forma di caporalato o sfruttamento lavorativo. Questo strumento legale è stato utilizzato in passato in casi simili nel settore della vigilanza privata non armata per contrastare pratiche illegali e garantire condizioni dignitose ai lavoratori.L’azione delle autorità competenti mira a tutelare i diritti dei lavoratori e a garantire che le imprese rispettino le normative vigenti in materia di lavoro e retribuzione. L’impegno nel contrastare fenomeni come lo sfruttamento lavorativo è fondamentale per assicurare un ambiente lavorativo equo e rispettoso nei confronti dei dipendenti. La magistratura milanese si conferma quindi attenta alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori e pronta a intervenire quando necessario per garantirne il rispetto e la tutela.