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sabato 15 Novembre 2025

Beccari a Firenze: Viaggio nell’Anima di Borneo

Odoardo Beccari: Un Viaggio nell’Anima di Borneo – Tra Scienza, Avventura e l’Eredità di un Ecosistema MinacciatoIl Museo La Specola di Firenze celebra il centenario dalla scomparsa di Odoardo Beccari (1843-1920) con “Nelle foreste di Borneo.
Viaggio di Odoardo Beccari nelle terre del Ragià Bianco”, una mostra che si configura come un’immersione straordinaria in un mondo di biodiversità unica e in un’epoca di pionierismo scientifico.

L’esposizione, aperta dal 15 novembre al 15 febbraio, non è semplicemente una retrospettiva sulla vita e l’opera del naturalista fiorentino, ma un’occasione per riflettere sulla cruciale importanza della conservazione ambientale e sul legame profondo tra esplorazione scientifica e responsabilità verso il pianeta.
Beccari, a soli 22 anni, intraprese un’epopea che lo portò nel Borneo britannico (l’attuale Sarawak) nel 1865.

Il suo soggiorno di tre anni nella giungla fu un’avventura intensa e produttiva, che generò una mole impressionante di dati botanici, zoologici e antropologici.
La mostra ne restituisce la grandiosità attraverso una collezione di reperti originali, fotografie inedite che catturano la bellezza selvaggia del Borneo e esemplari di flora e fauna esotica, tra cui spiccano un orango e una rara civetta lontra, simboli di un ecosistema fragile e affascinante.
Il viaggio di Beccari non fu solo un’impresa scientifica; fu un atto di coraggio e di adattamento in un ambiente ostile.
La sua capacità di comunicare e interagire con le popolazioni locali, il suo rispetto per le culture indigene e la sua rigorosa applicazione del metodo scientifico lo resero un pioniere dell’etnologia e della botanica.
La mostra evoca queste dinamiche, illuminando il contesto storico e culturale che ha plasmato l’esperienza di Beccari.
L’eredità di Beccari si estende ben oltre le sue pubblicazioni scientifiche.

Si ipotizza, con sempre maggiore plausibilità, che le sue cronache dettagliate e avvincenti abbiano fornito una fonte di ispirazione preziosa per lo scrittore Emilio Salgari, autore del celebre ciclo di Sandokan. Questa suggestiva connessione, oggetto di approfondimento durante una delle iniziative collaterali, aggiunge un tocco di romanticismo e avventura alla narrazione del naturalista.
La mostra non si limita all’esposizione dei reperti; offre un programma di eventi dinamici e coinvolgenti.
Modelli 3D interattivi degli oranghi, un’escape game all’Orto Botanico che stimola la curiosità e l’ingegno, incontri dedicati al presunto legame tra Beccari e Salgari, e proiezioni del ciclo di Sandokan, amplificano l’esperienza del visitatore, rendendola accessibile e stimolante per un pubblico di tutte le età.
Un momento particolarmente significativo è la visita guidata al Castello del Bisarno, l’ultima dimora di Beccari, condotta dal suo trisnipote Martino Maggioni.
Questa occasione unica permette di entrare in contatto diretto con la storia familiare e di comprendere meglio l’importanza del luogo nella vita del naturalista.
La rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, sottolinea come la mostra si inserisca nel contesto delle celebrazioni per i 250 anni del Museo di Storia naturale, rendendo omaggio a un personaggio chiave nella storia della botanica e dell’esplorazione.
Il presidente del Sistema museale di Ateneo, David Caramelli, aggiunge un monito urgente: la mostra non solo rivela la straordinaria ricchezza delle foreste esplorate da Beccari, ma ci esorta anche a riflettere sulla loro vulnerabilità odierna, minacciata da pratiche insostenibili come il consumo di suolo, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e la perdita di biodiversità.

“Nelle foreste di Borneo” si configura quindi come un invito alla responsabilità, un appello a proteggere un patrimonio naturale di inestimabile valore per le generazioni future.

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