11 gennaio 2025 – 16:45
Sara Cherici, condannata a 16 anni di carcere per il ferimento dello studente Mauro Glorioso, si confronta con la prospettiva spaventosa di tornare dietro le sbarre. Non nega la propria colpa nel tragico evento, ma ritiene eccessiva la durezza della sentenza inflittale. Il peso del rimorso e dei sensi di colpa non le danno tregua, tormentandola costantemente con il ricordo della vita distrutta di Mauro. In terapia per affrontare il trauma e i ricordi cancellati per paura, Sara cerca un cammino verso la redenzione.Nonostante l’accusa di mancanza di pentimento durante il processo, rivela di aver scritto una toccante lettera a Mauro dopo tre mesi di riflessione e supporto psicologico. Il quartiere ostile in cui vive le riserva giudizi pesanti e minacce violente che la spingono a desiderare un futuro diverso come educatrice nel sociale. Sara vuole trasformare il suo dramma personale in un monito per i giovani abbandonati nei quartieri difficili, sperando così di trovare un senso nella sua sofferenza e contribuire positivamente alla comunità.Il suo desiderio è quello di trasformare l’esperienza vissuta in una fonte di insegnamento preziosa per coloro che si trovano nelle stesse condizioni precarie in cui lei si è ritrovata. Guardando al futuro con determinazione e speranza, Sara Cherici si impegna a dare un significato alla sua sofferenza attraverso un nuovo ruolo come figura guida per i giovani bisognosi di sostegno e orientamento.