Il progetto del Ponte sullo Stretto, inizialmente previsto per il 2025, è ancora avvolto da incertezze e questioni irrisolte. La necessità di un passaggio in Commissione europea prima del Cipess rimane uno dei punti da chiarire, insieme alla mancanza di dettagli sui costi complessivi dell’opera. Elio Conti Nibali, membro dell’associazione ‘Invece del Ponte’, sottolinea che alcuni dettagli hanno ritardato l’approvazione governativa entro il 2024.Il parere della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente è stato categorico riguardo alla Valutazione di Incidenza Appropriata per i siti ZPS ITA030042, ZPS IT9350300 e ZSC IT9350172. Non essendo state individuate soluzioni alternative per la tutela di queste aree ambientalmente sensibili, si è resa necessaria una Valutazione di Incidenza di Livello III con misure compensative specifiche.Un potenziale ostacolo all’approvazione da parte del Cipess emerge anche dal ricorso presentato al Tar del Lazio dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, con un’udienza fissata per il 14 gennaio.La società Stretto di Messina difende il progetto sostenendo la piena conformità alle normative ambientali senza richiedere deroghe europee. La Commissione di Valutazione Ambientale ha espresso parere favorevole con prescrizioni precise, la maggior parte delle quali verrà rispettata durante l’approvazione del progetto esecutivo. Sono previsti approfondimenti post-entrata in funzione del ponte, come stabilito dalla stessa Commissione, evidenziando un impegno a seguire le disposizioni normative italiane ed europee.
Ponte sullo Stretto: incertezze e questioni irrisolte rallentano l’approvazione
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