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giovedì 20 Novembre 2025

Pasolini a Treviso: riflessioni a cinquant’anni dalla scomparsa

A cinquant’anni dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, Treviso si fa interprete di un omaggio che trascende la semplice commemorazione, proponendosi come spazio di riflessione e rilettura del suo pensiero.

L’evento “Io so”, ospitato nello studio legale dell’avvocato Sergio Calvetti, si configura come un’occasione per ravvivare la fiamma del suo verbo, un faro ancora capace di illuminare le ombre del presente e orientare la costruzione di un futuro più consapevole.

La serata, che si terrà domani alle 18, vedrà l’intreccio di diverse espressioni artistiche, ciascuna declinata in chiave pasoliniana.

Beppe Mora, artista trevigiano poliedrico, offrirà una selezione delle sue opere: un immaginario satira, graffiante e acuto, che ne definisce la cifra distintiva.
Mora, con la sua capacità di distillare l’assurdo e la contraddizione, incarna lo spirito di provocazione e di critica sociale che anima gran parte del pensiero pasoliniano.

La sua attività, che spazia dalla pittura all’art direction, passando per la satira grafica pubblicata su prestigiose testate come “Il Fatto Quotidiano”, testimonia un impegno costante verso l’analisi spietata dei costumi e dei meccanismi di potere.

Al fianco di Mora, Mirko Artuso, attore e regista trevigiano, si occuperà di approfondire il pensiero di Pasolini.
La sua ricerca artistica, alimentata da una profonda riflessione sul rapporto tra linguaggio poetico e interpretazione della realtà, lo ha portato a collaborare con figure di spicco del panorama teatrale italiano, affinando la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili dell’animo umano.
Artuso non si limiterà a una mera esposizione del pensiero pasoliniano, ma ne offrirà una lettura critica e contestualizzata, invitando il pubblico a confrontarsi con le sue provocazioni e le sue intuizioni.
Un ulteriore tassello di questo omaggio corale è rappresentato dalla presentazione del reportage fotografico inedito di Enea Discepoli, ispirato al viaggio indiano di Pasolini e al suo diario “L’odore dell’India”.
Le immagini, scattate nella regione Tamil Endu nel 1965, offrono uno sguardo privilegiato su un mondo lontano, esotico eppure profondamente legato alle ossessioni e alle domande esistenziali che tormentavano il poeta friulano.
Discepoli, con la sua sensibilità artistica, saprà restituire la forza evocativa di quelle immagini, offrendo una chiave di lettura originale e suggestiva del pensiero pasoliniano.
L’avvocato Calvetti, promotore dell’evento, ha espresso l’auspicio che questo anniversario non si limiti a una sterile commemorazione, ma diventi un’occasione per riscoprire la vitalità e la rilevanza del pensiero di Pasolini, uno scrittore e intellettuale che, a cinquant’anni dalla sua morte, continua a interrogarci sul nostro presente e a suggerirci possibili direzioni per il futuro.
“Io so” si propone, dunque, come un invito a riaccendere il dibattito, a confrontarsi con le sfide del nostro tempo, attingendo a una fonte di ispirazione ancora capace di generare nuove riflessioni e nuove consapevolezze.

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