Scontri a Panama: versioni contrastanti su proteste studentesche contro Marco Rubio

Gli scontri avvenuti a Panama tra la polizia e gli studenti universitari che avevano bloccato diverse strade vicino all’università per protestare contro la visita del Segretario di Stato americano Marco Rubio, programmata per il 1 febbraio, hanno generato versioni contrastanti sugli eventi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Estrella de Panama, la polizia ha descritto le proteste come “atti violenti volti a turbare la pace e l’ordine pubblico”, sottolineando che le unità erano sul posto per ripristinare la circolazione stradale e far rispettare le leggi sul transito, oltre a garantire la sicurezza dei presenti. Le forze dell’ordine sostengono che alcuni manifestanti abbiano tentato di provocare un poliziotto, il quale è stato agredito e successivamente trasferito in ospedale per ricevere cure mediche.Dall’altra parte, Daniel Morales, uno degli avvocati degli studenti dell’Università di Panama, ha raccontato una versione diversa degli eventi. Secondo lui, i manifestanti stavano esprimendo pacificamente le proprie opinioni prima che un manichino venisse incendiato e le forze dell’ordine iniziassero a spingere gli studenti sulla strada, innescando così una situazione di tensione crescente. Morales ha denunciato il tentativo di arresto di una studentessa da parte della polizia come causa dello scontro: “La tenevano immobilizzata mentre noi eravamo lì con i giovani e i professori per manifestare in maniera pacifica”, ha dichiarato.Le divergenze nelle testimonianze evidenziano il clima di tensione presente durante le proteste e sollevano interrogativi sulla gestione delle manifestazioni da parte delle autorità. La verità sui fatti rimane oggetto di discussione tra le parti coinvolte, mentre l’episodio continua a suscitare dibattiti sulla libertà di espressione e il diritto alla protesta nel contesto panamense.