Al di là del crac della compagnia Fwu, emerge una situazione preoccupante che coinvolge una decina di imprese straniere assicurative operanti in Italia nei settori vita e danni. Queste aziende sono attualmente sotto la supervisione speciale dell’autorità di vigilanza Ivass, tuttavia si evidenziano dei limiti legati ai poteri di un sistema normativo comune nell’Unione Europea ma con una sorveglianza delegata all’autorità del paese in cui l’azienda ha ottenuto il passaporto UE. Spesso ciò avviene con risorse limitate o un approccio non sufficientemente rigoroso.Questa disparità è stata sollevata dall’Ivass, che si è trovata costretta a lanciare segnali d’allarme e ad attendere l’intervento delle autorità del Lussemburgo nel caso specifico della compagnia Fwu, nonostante siano coinvolti ben 110mila risparmiatori italiani. La mancanza di un coordinamento efficace e di poteri adeguati da parte delle autorità nazionali e europee mette in luce la fragilità del sistema vigente, lasciando spazio a situazioni di rischio per i risparmiatori e per la stabilità del mercato assicurativo.È evidente la necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e vigilanza sulle imprese assicurative transfrontaliere al fine di garantire maggiore sicurezza e trasparenza per gli investitori e i consumatori italiani. Solo attraverso una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali ed europee sarà possibile prevenire futuri crac finanziari e proteggere gli interessi dei cittadini europei che affidano i propri risparmi alle compagnie assicurative presenti sul mercato.
“Rischio e fragilità nel settore assicurativo: la necessità di una supervisione transfrontaliera efficace”
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