10 febbraio 2025 – 07:45
Il quartiere è immerso nel silenzio, ma una rivelazione scioccante emerge: “Pietro aveva espresso il desiderio di uccidere mia madre”, confessa Michelangelo Vassallo, residente al quarto piano della palazzina Atc di via Gozzano. Questa sconvolgente dichiarazione potrebbe essere il punto di partenza dell’indagine condotta dai carabinieri, sotto la guida del pm Mattia Cravero della Procura di Ivrea. Vassallo non ricorda con esattezza in che contesto Quartuccio abbia pronunciato quelle parole. “Fu un impeto d’ira o altro? Non saprei dire. Non intendo insinuare nulla: forse Pietro aveva scoperto di essere malato e temeva di lasciare sua moglie sola. L’uomo è attualmente ricoverato all’ospedale Maria Vittoria per aver tentato il suicidio ingerendo farmaci. È sotto custodia cautelare.” Chi conosceva la vittima Cinzia la descrive come una persona gentile e premurosa. Giovanna Graziano, inquilina al sesto piano del condominio, racconta: “Non eravamo intimi, ma spesso la vedevo accompagnare suo marito per strada e spingerlo sulla sedia a rotelle. Ricordo che mi apriva sempre la porta quando tornavo a casa con le buste della spesa.” Nessuno ha udito nulla Nessun rumore ha disturbato la quiete notturna nell’edificio di sette piani alla periferia di Torino. Agnese Colapietro, vicina sullo stesso pianerottolo, afferma: “Vivo qui da più di dieci anni e non ho mai sentito litigi provenire da quella coppia.” Anche Raffaele Luchiari, residente nello stesso palazzo ma su un’altra scala, parla bene dei coniugi: “Li conoscevo da tempo perché frequentavamo insieme i servizi sociali. Sembravano una coppia affiatata.”