La Borsa di Milano in netto rialzo: Ferrari e Prysmian spiccano. Spread e rendimento decennale in crescita, banche protagoniste delle operazioni di consolidamento. Anima chiude in crescita, Unicredit in calo. Titoli del lusso brillano, utility rallentano a causa del prezzo del gas.

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La Borsa di Milano ha concluso la sessione in netto rialzo, toccando i massimi dal 2008 e allineandosi agli altri listini europei. L’indice Ftse Mib ha registrato un guadagno dello 0,91%, raggiungendo quota 37.582 punti. In particolare, a Piazza Affari si sono distinti Ferrari con un balzo del 3,4% e Prysmian con un aumento del 3,2%. Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi ha chiuso la giornata a 110 punti, mentre il rendimento del decennale italiano si è attestato al 3,52%.Nel listino principale, le banche hanno giocato un ruolo di primo piano grazie alle operazioni di consolidamento in corso. Mediobanca ha registrato un incremento del 2,7% a 16,99 euro dopo la presentazione dei conti e l’offerta lanciata da Mps che ha visto una crescita dell’1,4% a 6,41 euro. Anche Generali ha segnato un aumento dello 0,7%. Bper è stata protagonista con un incremento del 2,5% a 6,43 euro grazie all’offerta su Popolare Sondrio (+1% a 9,47 euro), mentre Unipol (+2,1%) ha beneficiato della partnership con entrambe le banche. Al contrario Unicredit (-0,73% a 46,88 euro) non è riuscita ad ottenere risultati positivi in una giornata contrassegnata dall’offerta su Banco Bpm (+0,5% a 8,92 euro) e dalla partecipazione in Commerzbank (+0,8%). Anima ha chiuso la seduta in crescita dello +0.36% a 6.98 euro dopo l’opa lanciata dalla banca guidata da Giuseppe Castagna. Poste (+0.9%) e Intesa (+1.8%) hanno registrato acquisti positivi mentre illimity è scesa del -1.37% a quota 3.75 euro influenzata dai risultati finanziari e dalle opas di Banca Ifis (-1% a 21 euro).Sul fronte dei titoli del lusso hanno brillato Moncler (+2.3%) e Cucinelli (+0.4%). Tim è cresciuta moderatamente dello +0.1%, in attesa dei conti trimestrali e con ipotesi di consolidamento nel settore delle telecomunicazioni. Le utility invece hanno subito rallentamenti dovuti all’andamento del prezzo del gas: Enel (-0.7%), A2a e Hera (-0.3%).

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