Una svolta nella lotta al neuroblastoma: studio su cellule Car-T allogene.

Un importante traguardo è stato raggiunto nella lotta al neuroblastoma, il tumore solido extracranico più comune nell’età pediatrica. I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno sviluppato una strategia innovativa basata sull’utilizzo di cellule Car-T provenienti da donatori compatibili (allogeniche) per trattare le forme di tumore che non rispondono più alle terapie convenzionali. I risultati promettenti di questa tecnica sono emersi da uno studio condotto su 5 pazienti e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine.Le cellule Car-T sono linfociti T geneticamente modificati in grado di identificare e distruggere le cellule tumorali. Lo scorso anno, i ricercatori del Bambino Gesù avevano dimostrato l’efficacia delle cellule Car-T autologhe nel combattere il neuroblastoma, ma purtroppo non tutti i pazienti possono beneficiarne.Il recente studio ha evidenziato che le cellule provenienti da donatori compatibili possono essere impiegate in modo sicuro ed efficace. Dei 5 pazienti sottoposti al trattamento, 3 hanno ottenuto una remissione completa, mentre 1 ha registrato una remissione parziale; solo in un caso la malattia si è stabilizzata per alcuni mesi.Nonostante i risultati positivi, il trattamento non è stato in grado di eradicare completamente la malattia, poiché in 4 dei 5 pazienti la patologia è tornata o ha progredito. Tuttavia, il quinto paziente è ancora in remissione completa alla fine dello studio.Franco Locatelli, responsabile del Centro studi clinici oncoematologici e terapie cellulari del Bambino Gesù, ha definito questi risultati come una svolta significativa nel campo della ricerca oncologica. Grazie a questa nuova terapia con cellule Car-T allogene, si apre la possibilità di trattare anche quei pazienti che non potevano beneficiare delle terapie precedenti o che avevano fallito con le cellule Car-T autologhe.