Sentenza del Consiglio di Stato sull’articolo 13, comma 3 del decreto ‘milleproroghe’ del 2019: ritardo nell’aggiornamento del Pef e adeguamento tariffe autostradali.

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15 febbraio 2025 – 18:33

Il Consiglio di Stato si è recentemente pronunciato sulla questione di legittimità costituzionale relativa a una parte del decreto legge ‘milleproroghe’ del 2019, nello specifico l’articolo 13, comma 3. Tale disposizione ha determinato un ritardo nell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario (Pef) e nell’adeguamento delle tariffe per le società concessionarie autostradali. La sentenza provvisoria emessa (294/2025) riguarda due ricorsi presentati dalla Rav (Raccordo Autostradale Valdostano) spa, che gestisce il tratto dell’autostrada A5 Aosta-Traforo del Monte Bianco, contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Il Tar della Valle d’Aosta aveva inizialmente respinto le richieste avanzate dalla società, controllata indirettamente da Autostrade per l’Italia, che aveva chiesto degli aumenti tariffari negati dal Ministero per gli anni 2020 e 2021. Secondo i giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato, il rinvio dei termini procedurali ha generato effetti distorsivi poiché ha alterato la correlazione tra l’utilizzo dell’infrastruttura e il pagamento del pedaggio, allontanando nel tempo tale corrispondenza e potenzialmente danneggiando i futuri utenti che fruirebbero di un servizio non corrispondente a quanto pagato.Inoltre, tale situazione ha compromesso le capacità programmatiche e di ottenimento delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale, violando così l’articolo 41 della Costituzione. La questione di legittimità costituzionale coinvolge anche altri articoli quali il 3, 11, 77, 97 e 117.A distanza di quasi un mese da questa decisione (datata 15 gennaio), il Consiglio di Stato ha emesso un’altra ordinanza il 13 febbraio scorso sospendendo la valutazione su un ulteriore ricorso presentato dalla Rav che richiedeva un aumento del 21,51% sulle tariffe per il 2023 in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.

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