Il procedimento penale ad Aosta per la morte di Salvatore Esposito si è concluso con tre patteggiamenti a otto mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa. L’operaio di 61 anni, residente a Nus, è stato tragicamente travolto e ucciso dalla rampa di un semirimorchio a Chambave il 3 marzo 2022. Il giudice ha emesso la sentenza nei confronti di Carmela Anna Esposito, sorella della vittima, insieme a Simone Vona e Daniela Vona, imputati per omicidio colposo in qualità di amministratori della Nuova Engeco, l’azienda valdostana dove lavorava l’operaio. I tre imputati sono stati assistiti dagli avvocati Enrico Scolari e Marianna Sereno. L’accusa mossa dal pm Francesco Pizzato riguardava la mancata valutazione del rischio e la mancata formazione del lavoratore non dipendente dell’azienda.In una udienza precedente del tribunale di Aosta datata 21 marzo, il giudice monocratico aveva condannato Franco De Filippi, 81 anni, nato a Carrù (Cuneo) e amministratore della società produttrice del semirimorchio coinvolto nell’incidente. Difeso dall’avvocato Mario Vittorio Bruno, De Filippi era accusato di omicidio colposo per aver messo in commercio un veicolo affetto da difetti costruttivi secondo quanto sostenuto dalla procura di Aosta.Dopo l’impatto fatale, Salvatore Esposito fu trasportato d’urgenza all’ospedale Parini di Aosta dove purtroppo si spense poco dopo l’accaduto.
Tragico incidente a Chambave: tre patteggiamenti per la morte di Salvatore Esposito
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