24 febbraio 2025 – 16:10
Il processo a Moussa Sangare, accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, barista di 33 anni uccisa brutalmente mentre faceva jogging a Terno d’Isola, si apre domani davanti alla Corte d’assise di Bergamo. L’accusa è di un reato così grave da poter valere l’ergastolo per il trentunenne. La comunità di Terno d’Isola è stata sconvolta dal delitto, vivendo nel terrore per un mese all’idea che un assassino spietato fosse in circolazione. Le indagini dei carabinieri hanno cercato un movente plausibile per un crimine così violento, ma sembra che Sangare abbia agito spinto solo da un “feel”, come ha dichiarato lui stesso, senza una motivazione apparente se non quella sensazione di eccitazione che lo ha portato a compiere l’irreparabile.Durante l’aggressione, Sharon gridava disperatamente “Perchè, Perchè?”, ma non c’era una risposta logica alle sue domande. Sangare sembrava quasi scusarsi con la vittima dicendole “Guarda, mi dispiace quello che sta per succedere”. Il trentunenne è stato arrestato grazie alle telecamere e alle testimonianze di due stranieri che lo avevano visto sul luogo del delitto. Il suo avvocato Giacomo Maj sostiene che Sangare possa avere seri problemi psicologici e chiederà una perizia psichiatrica durante il processo.In aula sarà presente Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, insieme ai famigliari della donna assassinata. Ogni giorno si recano al cimitero dove è sepolta Sharon e sulla sua lapide hanno voluto incidere le parole di una canzone di Francesco Guccini: “Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi”.