26 febbraio 2025 – 12:01
La decisione della maggioranza di modificare il numero delle preferenze da una a tre è stata presa con fermezza, respingendo le proposte del Pcp e del centrodestra, ma votando favorevolmente alcuni articoli presentati da Rassemblement valdôtain. Tuttavia, per quanto riguarda la legge proposta da Rv, i consiglieri di maggioranza hanno deciso di sostenere solo gli articoli relativi all’elettorato passivo, consentendo così agli diciottenni di partecipare alle elezioni e forse rendendo pubblica l’elezione del presidente della giunta regionale che attualmente è regolata dalla legge numero 21 del 2007. Il processo decisionale si è rivelato complesso e inusuale, tanto che è stato necessario richiedere assistenza agli uffici della presidenza del Consiglio. Nonostante i tentativi di trovare un accordo tra i gruppi di governo e Rv, l’unico gruppo che avrebbe potuto assicurare i 24 voti necessari per la maggioranza qualificata, non si è raggiunta alcuna intesa. In questo contesto, bastano sette consiglieri per richiedere un referendum e mantenere invariata la situazione attuale.Sono già stati preparati ed accolti un emendamento e un ordine del giorno presentati dal gruppo PdFp con il sostegno di Uv, Pla e Stella: l’emendamento riguarda la limitazione dei mandati dei sindaci escluso Aosta a quattro anziché senza limiti come previsto dalla legge approvata in giunta il 17 febbraio; mentre l’ordine del giorno sottolinea l’importanza della rappresentanza di genere in giunta.Il ricorso alla strategia del voto spezzatino si configura come una mossa politica dell’ultimo minuto volta a consolidare l’unità della maggioranza e ad attribuire responsabilità ad altre fazioni politiche.