08 marzo 2025 – 06:40
Alla fine, l’esodo dei 190 naufraghi eritrei dall’Italia ha segnato una svolta nella loro ricerca di asilo. Dopo essere stati bloccati per ordine del ministro dell’Interno Matteo Salvini nell’estate del 2018, finalmente hanno trovato accoglienza in diverse nazioni europee. La maggior parte di loro è stata distribuita in Belgio, Francia e Germania, mentre solo pochi hanno trovato rifugio in Svezia e Danimarca. Di questi, solo 44 avevano incaricato l’avvocato Alessandro Ferrante di chiedere al governo italiano un risarcimento per i danni subiti durante il periodo di fermo. Dopo due gradi di giudizio che hanno respinto la richiesta, solo uno dei naufraghi, attualmente rifugiato nel Regno Unito, ha deciso di portare avanti il caso fino in Cassazione.L’Italia è stata per loro terra d’accoglienza solo temporanea: alcuni sono stati accolti nel centro di prima accoglienza “Mondo migliore” a Rocca di Papa, vicino a Roma, mentre gli altri sono stati trasferiti in Irlanda e Albania, paesi che si erano offerti di ospitarli. Tuttavia, i 39 naufraghi arrivati da Catania sono diventati oggetto di polemiche e manifestazioni estremiste organizzate da CasaPound sin dall’inizio del loro arrivo nell’hotspot di Messina.Questo epilogo segna una nuova fase per i migranti eritrei che hanno vissuto un viaggio travagliato alla ricerca di sicurezza e dignità. La diaspora europea rappresenta ora una speranza per un futuro migliore dopo le difficoltà incontrate in Italia.
