Indagine internazionale sulle atrocità in Siria: 1.300 vittime in quattro giorni

Un’indagine approfondita, condotta da un team di esperti internazionali e supervisionata da organizzazioni indipendenti, è stata istituita per fare piena luce sui recenti eventi che hanno scosso la Siria. I rapporti preliminari indicano che gruppi armati vicini al presidente siriano potrebbero essere coinvolti in una serie di massacri spaventosi che hanno colpito indiscriminatamente centinaia di civili innocenti, inclusi donne e bambini. Le atrocità si sono verificate in diverse regioni del paese, tra cui le aree costiere di Latakia e Tartus, così come nelle regioni centrali di Hama e Homs. Le stime delle vittime attualmente superano le 1.300 persone in soli quattro giorni, suscitando indignazione e condanne a livello internazionale.Il segretario di Stato degli Stati Uniti, insieme ad altri leader mondiali, ha categoricamente condannato questi attacchi barbarici attribuiti a gruppi terroristici islamisti radicali. Si è fatto appello alle autorità siriane affinché agiscano con determinazione per portare i responsabili davanti alla giustizia e porre fine a questa spirale di violenza insensata che ha lasciato molte famiglie senza speranza né protezione. In risposta a queste richieste pressanti, una delegazione delle Nazioni Unite si è recata sul campo per investigare direttamente sulle atrocità commesse, con il sostegno delle forze governative locali.Il presidente autoproclamato Jolani ha assicurato che chiunque sia coinvolto nel massacro dei civili sarà chiamato a rispondere delle proprie azioni senza indulgenza alcuna. È fondamentale garantire la tutela dei diritti umani e la sicurezza della popolazione civile in ogni circostanza, respingendo con fermezza ogni forma di violenza gratuita e abuso di potere. La comunità internazionale segue da vicino gli sviluppi in Siria e si impegna a sostenere gli sforzi volti alla stabilizzazione della situazione e al ripristino della pace duratura nella regione.