14 marzo 2025 – 20:20
Il tragico incidente avvenuto a Leini, che ha causato la morte dell’operaio egiziano Abdelkarim Alaa Ragarb Ramadam, solleva interrogativi cruciali sulla catena di responsabilità e sui dettagli dell’accaduto. Nonostante i tentativi dei colleghi di soccorrere la vittima portandola in auto all’ospedale anziché chiamare immediatamente il 118, le lesioni riportate nella caduta dal tetto del capannone sono risultate fatali. L’autopsia eseguita dall’anatomopatologo Alessandro Marchesi presso l’ospedale San Giovanni ha confermato la gravità delle ferite subite da Abdelkarim, deceduto una settimana dopo l’incidente sul luogo di lavoro.Attualmente, quattro soggetti sono indagati per omicidio colposo legato a questo tragico evento: l’amministratore dell’azienda committente, rappresentato dall’avvocato Salvo Lo Greco; la Climagest srl; l’amministratore della società appaltatrice; la AeG di Torino difesa dall’avvocato Guido Anetrini; lo zio dell’operaio deceduto, proprietario della MR ponteggi Srl e il figlio di quest’ultimo, responsabile del cantiere, entrambi assistiti dall’avvocato Luciano Paciello. Le indagini condotte dal pm Ludovico Bosso mirano a fare chiarezza sulla sequenza degli eventi che hanno portato alla tragedia in via Agnelli 20.Inoltre, si sta cercando di individuare la posizione della società incaricata dello smaltimento della copertura in eternit e ci si interroga sulle circostanze che hanno portato alla pulizia delle tracce di sangue nel capannone prima dell’intervento delle autorità competenti. È emerso anche un dettaglio preoccupante: al momento del ritrovamento della vittima da parte dei soccorritori, non risultava iscritto alla Cassa Edile di Torino. Questo episodio mette in luce la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di garantire un tempestivo intervento in caso di incidenti per evitare ulteriori tragedie simili a quella che ha segnato la vita di Abdelkarim Alaa Ragarb Ramadam e gettato ombre su diverse figure coinvolte nell’accaduto.
