14 marzo 2025 – 18:40
La decisione di abolire l’abuso d’ufficio è stata oggetto di accese discussioni in ambito giuridico, poiché alcuni ritengono che tale provvedimento sia incostituzionale in quanto viola gli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia per combattere la corruzione. La sesta sezione della Cassazione ha sollevato dubbi sulla legittimità di questa scelta del governo Meloni, suscitando un ampio dibattito che ha coinvolto diversi tribunali da Busto Arsizio a Catania. La Suprema Corte si è ora rivolta ai giudici per valutare la questione e potrebbe discuterne nell’udienza fissata per il prossimo 7 maggio.Questa ordinanza ha generato tensioni tra l’esecutivo e il sistema giudiziario, con la Cassazione che ha deciso di sospendere il giudizio sul caso del segretario comunale di un piccolo centro campano, condannato per aver revocato ingiustamente la carica di un consigliere comunale prima che il reato fosse abrogato. Al fine di evitare un vuoto normativo e rispondere alle critiche sollevate sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, il governo ha introdotto il reato di indebita destinazione di denaro o beni mobili. Questo nuovo reato prevede pene da sei mesi a tre anni per i pubblici ufficiali che utilizzano fondi o beni mobili in modo non conforme alla legge, procurando un vantaggio patrimoniale ingiusto o causando danni.Inoltre, sono state apportate modifiche anche al reato di traffico di influenze illegittime, con un aumento della pena minima da un anno a un anno e sei mesi. Queste misure sono state adottate al fine di rafforzare la legalità e contrastare fenomeni corruttivi all’interno della pubblica amministrazione. La discussione su queste tematiche si preannuncia complessa e delicata, poiché coinvolge aspetti cruciali della giustizia e dell’etica politica. La decisione finale spetterà alla Consulta, chiamata a valutare la conformità delle nuove disposizioni con i principi costituzionali e internazionali vigenti.