19 gennaio 2025 – 03:30
Il lavoro agile, noto anche come smart working, sta vivendo una nuova fase di crescita all’interno della Pubblica Amministrazione italiana. Secondo le previsioni dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, entro il 2025 si prevede un aumento di oltre 100.000 lavoratori coinvolti in questa modalità di lavoro flessibile e innovativa.Dopo il picco raggiunto nel 2020 con 1,8 milioni di lavoratori coinvolti a causa dell’emergenza Covid-19, negli anni successivi si era registrato un calo del numero di persone coinvolte nel lavoro agile. Questa diminuzione era stata influenzata anche dalle politiche introdotte dall’ex ministro Renato Brunetta, il quale aveva sottolineato l’importanza del lavoro in presenza rispetto a quello svolto da remoto.Tuttavia, la tendenza sta nuovamente invertendosi e si sta assistendo a una ripresa della diffusione dello smart working all’interno della Pubblica Amministrazione. Questo cambiamento potrebbe portare a una maggiore flessibilità organizzativa e a una valorizzazione delle competenze digitali dei dipendenti pubblici, contribuendo così a migliorare l’efficienza e la produttività nei servizi offerti ai cittadini.In un contesto sempre più orientato verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, il ricorso allo smart working potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per garantire una maggiore resilienza alle future sfide e favorire lo sviluppo di modelli lavorativi più moderni ed efficaci.
