17 marzo 2025 – 07:45
La storia di una controversia accesa e piena di tensioni, che ha coinvolto lo storico Eric Gobetti e l’assessore regionale Maurizio Marrone Fratelli d’Italia sul tema delle foibe, rappresenta solo l’ultimo capitolo di una disputa che si protrae da tempo riguardo all’interpretazione storica di un periodo doloroso della storia italiana. Tutto è iniziato con l’annullamento di una conferenza programmata dall’Istituto Aldo Moro di Rivarolo Canavese per il 13 marzo, dove Gobetti avrebbe dovuto parlare del suo libro sulle foibe. L’iniziativa è stata fortemente criticata da esponenti politici come Roberto Ravello, che hanno accusato lo storico di diffondere idee negazioniste e revisioniste.Dopo un acceso dibattito e minacce di interrogazioni parlamentari, la preside dell’Istituto ha deciso di rinviare la conferenza per porre fine alla controversia. Tuttavia, proprio nel giorno in cui si sarebbe tenuta la conferenza, Marrone ha attaccato duramente Gobetti mettendo in discussione la sua competenza professionale. Il confronto è diventato sempre più acceso quando Marrone ha annunciato il progetto “Oltre Confine – Viaggio del Ricordo 2025” come risposta alle posizioni giustificazioniste attribuite a Gobetti.La replica dello storico non si è fatta attendere: Gobetti ha ribaltato le accuse contro di lui sottolineando le ambiguità dell’assessore e difendendo la sua posizione sulle foibe come reazione estrema alle violenze fasciste e naziste subite nei territori di confine durante la Seconda guerra mondiale. Questa polemica non rappresenta un evento isolato nella vita dello storico, che già in passato era stato oggetto di contestazioni da parte della destra politica.L’intera vicenda ha sollevato importanti questioni sull’autonomia scolastica e sulla libertà accademica. La presidente del Gruppo consiliare regionale Alleanza Verdi Sinistra ha denunciato l’ingerenza dei partiti al potere nei confronti di chiunque esprima opinioni diverse dalla narrazione dominante. In un contesto così acceso e polarizzato, emergono dubbi sulla possibilità di promuovere un dialogo costruttivo e aperto su tematiche storiche complesse come quella delle foibe senza scivolare nel conflitto politico e ideologico.