Le indagini sulla morte di Andrea Prospero, lo studente trovato senza vita in una camera in affitto a Perugia, si stanno concentrando sull’analisi dettagliata delle 60 schede SIM, dei 5 telefoni e del computer rinvenuti sul luogo. Attualmente, un diciottenne romano si trova agli arresti domiciliari per istigazione o aiuto al suicidio di Prospero, mentre un giovane residente in Campania è sotto investigazione per la cessione del farmaco oppiaceo utilizzato nella tragedia.La Procura di Perugia, che guida le indagini insieme alla Polizia, mira a ricostruire la rete di contatti di Prospero non solo in relazione al suo gesto estremo ma anche per individuare eventuali altri aspetti legati alla sua vita e alla sua morte. Si sta cercando di comprendere il contesto sociale e personale in cui il giovane si muoveva, esaminando attentamente le comunicazioni telefoniche e digitali intercorse tra lui e i suoi conoscenti.L’obiettivo principale dell’inchiesta è quello di far luce sui motivi che hanno portato Prospero a compiere quel gesto disperato, oltre a individuare eventuali responsabilità penali nelle azioni degli individui coinvolti. La complessità della vicenda richiede un’approfondita analisi dei dati raccolti e delle relazioni interpersonali del giovane studente, al fine di gettare luce su un tragico evento che ha sconvolto la comunità universitaria e l’opinione pubblica.
Indagini sulla morte di Andrea Prospero: analisi schede SIM e telefoni. Arresti domiciliari per istigazione al suicidio, Procura di Perugia mira a ricostruire rete contatti del giovane studente. Obiettivo far luce sui motivi gesto disperato e individuare responsabilità penali.
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