19 marzo 2025 – 16:01
Il supporto nell’ambito dell’istruzione richiede una prospettiva di continuità imprescindibile, come sottolinea Davide Romeo, insegnante di sostegno presso l’Istituto Scolastico Emil Lexert di Aosta. Questa continuità riveste particolare importanza nei casi più complessi, come quelli legati all’autismo, dove sono necessari diversi mesi per instaurare un legame significativo con lo studente, talvolta persino metà dell’anno scolastico. È difficile comprendere il senso di dover ricominciare da zero ogni anno successivo, sia per gli studenti che per gli insegnanti stessi.Romeo esprime il suo favore nei confronti di un approccio che ponga gli studenti al centro dell’organizzazione scolastica, sebbene riconosca che in situazioni meno gravi la presenza di diversi insegnanti possa arricchire il bagaglio relazionale degli alunni. Tuttavia, emerge una delle principali criticità del sistema educativo attuale: il rapporto con le famiglie. Spesso si concede troppo potere ai genitori e la scuola si sforza eccessivamente per soddisfarli.Per quanto riguarda la sua esperienza personale, Romeo ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato solo da tre anni, dopo quasi dieci anni di precariato. Egli si solidarizza con i colleghi precari che meriterebbero una stabilizzazione per non disperdere l’esperienza e la professionalità acquisite sul campo nel corso degli anni. Adattarsi costantemente a nuove situazioni e nuovi colleghi rappresenta una sfida stressante: la relazione quotidiana con gli studenti, i colleghi, i genitori e i dirigenti costituisce la vera difficoltà del lavoro educativo.Molti concordano sul fatto che sarebbe preferibile evitare cambiamenti annuali e garantire maggiore stabilità nel corpo docente.