La Bce si appresta a confrontarsi con un quadro geopolitico complesso e delicato, caratterizzato da tensioni commerciali sempre più insistenti tra Usa e Ue. La riluttanza di Washington a ridurre le alte tariffe doganali (dazi del 25%) applicate alle importazioni europee è una pietra angolare della crescente incertezza sul futuro dell’economia mondiale. L’allarme lanciato dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, è un chiaro avvertimento: l’area euro potrebbe essere colpita da un crollo di crescita del 0,3 punti percentuali già nel primo anno se i dazi usati dai Trump contro le importazioni europee non dovessero venir meno. Ma la Bce ha anche evidenziato il rischio opposto: i contraccolpi che sarebbero derivanti da un’esigenza di rappresaglia della Commissione Europea, mediante l’applicazione di controdazi sulle importazioni americane. Secondo le stime della Banca Centrale Europea l’impatto sarebbe ben più contenuto rispetto alla ipotesi del carico delle tariffe usate dai Trump: si tratterebbe in quel caso solo di un 0,5 punto percentuale di riduzione della crescita. L’istanza di precauzione lanciata dalla presidente Lagarde è la conferma che il quadro geopolitico internazionale è in continua evoluzione e che le istituzioni europee devono essere sempre attente ai mutamenti più significativi del panorama commerciale globale, per evitare danni alle economie dei singoli paesi e al tessuto economico complessivo dell’Unione Europea.
La Bce si appresta a confrontarsi con un quadro geopolitico complesso in continua evoluzione.
Date: