Esercitazione per la gestione del bradisismo ai Campi Flegrei: scuole evacuate e simulazioni di emergenza.

L’esercitazione programmata per il giorno successivo non coinvolgerà direttamente la popolazione, ma si concentrerà esclusivamente sulle strutture comunali e regionali coinvolte nella gestione dell’eventuale inasprimento del bradisismo ai Campi Flegrei. L’evacuazione parziale di quattro scuole, tra cui l’istituto Madonna Assunta a Bagnoli, l’istituto Paolo di Tarso a Bacoli e le scuole San Giuseppe e Giacinto Diano a Pozzuoli, sarà l’unica manifestazione visibile dell’esercitazione. Il personale scolastico e alcuni studenti selezionati saranno condotti nei punti di raccolta designati nei piani di emergenza degli istituti per simulare verifiche tecniche e valutazioni dei danni agli edifici.Nel frattempo, lo sciame sismico che da tempo preoccupa gli abitanti dell’area flegrea continua ad agitarsi, con più di dieci scosse registrate solo durante la mattinata, tra cui quattro nello stesso minuto alle 8:46. Nonostante la magnitudo più forte sia stata di 2.1, non sono stati segnalati danni significativi. Tuttavia, in questo contesto di instabilità sismica persistente, l’esercitazione prevista per il giorno successivo risulta essere estremamente rilevante.L’obiettivo principale dell’esercitazione è testare l’applicazione delle procedure stabilite dal Piano bradisismico per affrontare scenari diversi. In particolare, verranno messe alla prova le strategie previste per scenari con danneggiamenti “limitati e localizzati” o “più severi e diffusi”. I soggetti coinvolti includono i Comuni della zona flegrea, la Prefettura di Napoli, la Regione Campania, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano e il Dipartimento di Protezione Civile.In seguito a questa esercitazione seguiranno altre due sessioni: una il 30 e 31 maggio dedicata al test dello scenario 3 con incremento delle deformazioni del suolo nel sollevamento; un’altra programmata per ottobre che si concentrerà sulla risposta operativa in caso di rischio vulcanico nell’ambito del Piano nazionale Campi Flegrei già sperimentato nel 2019 e successivamente aggiornato.