Patrioti e Lega sfidano la Commissione europea sulla rinegoziazione del piano di riarmo

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Il voto sul nuovo piano di riarmo dell’Unione Europea ha scatenato un acceso confronto all’interno del centrodestra, con la Lega che appare determinata a sottoporre agli alleati dei Patrioti una risoluzione congiunta per invitare l’attuale presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ad affrontare la questione di una rinegoziazione del progetto da 800 miliardi di euro finalizzato alla difesa. Tale iniziativa non va considerata solo come un atto formale volto a imporre un cambiamento ai vertici comunitari ma assume un significato politico ben più ampio. La proposta della Lega, volta ad ottenere la rinegoziazione del piano di riarmo UE, vuole essere il primo passo per aprire un ampio e approfondito dibattito in Aula sul tema, mentre Von der Leyen sembra voler evitarlo a tutti i costi. La Lega invoca una rinegoziazione dei finanziamenti per la difesa comunitaria, chiedendo agli eletti di esprimere un orientamento chiaro sulla questione: se l’Europa deve investire in difesa, bisogna farlo mantenendo prioritari i requisiti di trasparenza e controllo, in modo che siano evidenti i vantaggi economici derivanti dall’accordo. In particolare, il gruppo politico auspicava la rinegoziazione del piano di riarmo affinché il 30% degli stanziamenti sia dedicato alla difesa comune, come previsto dal trattato di Lisbona, e l’altro 70% per le spese interne dei singoli paesi membri.

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