La procura di Aosta ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione del fascicolo aperto all’inizio dell’anno in seguito all’atto di sabotaggio della seggiovia di Cielo Alto a Cervinia. L’accusa ipotizzata era danneggiamento: nonostante gli sforzi investigativi, non è stato possibile individuare l’autore del gesto e la mancanza di telecamere nella zona ha reso complicati gli accertamenti.Probabilmente utilizzando un utensile flessibile alimentato a batteria, tra la sera del 6 e la notte del 7 gennaio è stato danneggiato il cavo d’acciaio della seggiovia biposto, capace di trasportare quasi 1.200 persone all’ora. Due delle sei sezioni circolari della fune sono state danneggiate. La scoperta del problema è avvenuta l’8 gennaio, dopo la chiusura degli impianti il giorno precedente a causa del forte vento, grazie ai controlli standard effettuati dalla società Cervino spa prima dell’apertura.Ai piedi del maestoso Cervino non è il primo caso simile ad aver destato interrogativi. Nell’estate del 2015 a Cervinia fu sabotato il cavo di un’altra struttura, la funivia che conduce a Plan Maison. Nello stesso periodo fu presa di mira anche una seggiovia a Valtournenche, località sciistica più a valle gestita dalla stessa società Cervino spa. Il modus operandi era identico e entrambi gli impianti erano chiusi per lavori di manutenzione in quei giorni.Nell’estate del 2022, un atto vandalico ha colpito dei mezzi da cantiere impiegati nella costruzione di una pista da sci nel comprensorio di Cervinia. Due veicoli sono stati danneggiati: i vetri sono stati rotti su entrambi e in uno dei casi è stato colpito anche il pannello di controllo. Questi episodi sollevano interrogativi sulla sicurezza degli impianti sciistici e sull’importanza delle misure preventive per garantire la tutela dei visitatori e degli operatori turistici nell’ambiente montano così suggestivo quanto delicato.
Sabotaggi agli impianti sciistici: preoccupazione per la sicurezza sulle montagne
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