23 aprile 2024 – 15:13
L’inverno è stato caratterizzato da una disparità evidente tra le varie località sciistiche, con alcune che hanno registrato un aumento significativo degli ingressi e del fatturato, mentre altre hanno sofferto a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Le scuole di sci hanno visto un aumento delle ore di lezione, dimostrando l’importanza di adattarsi alle diverse situazioni climatiche. La pratica dell’innevamento programmato e dello snowfarming si è rivelata fondamentale per garantire la qualità della neve sulle piste.Complessivamente, il settore ha chiuso l’inverno con risultati nella media, nonostante le frequenti nevicate interrotte da temperature elevate e piogge. Alcune località come Ollomont, Saint-Nicolas e Valgrisenche hanno dovuto affrontare una stagione difficile, mentre altre come Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Triniteeacute; hanno goduto di buone condizioni grazie all’innevamento programmato.Valtournenche e Breuil-Cervinia sono state fortunate ad aprire le piste già dal mese di novembre grazie alla loro altitudine, mentre Torgnon ha dovuto far fronte a difficoltà iniziali ma è riuscita a incrementare gli ingressi nonostante tutto. Nella valle di Rhêmes, Saint-Bartheeacute;lemy ha ottenuto ottimi risultati con un aumento del 20% degli ingressi e prolungando l’apertura fino a metà aprile.In generale, la stagione invernale si è dimostrata complessa ma positiva per molte località come Arpy e Val Ferret che hanno beneficiato di ottime condizioni di innevamento fin dal novembre precedente. Questo dimostra quanto sia importante adottare strategie efficaci per far fronte alle sfide climatiche e garantire una buona esperienza agli appassionati di sci.”