La vicenda italiana di Andrea Stroppa, identificato come l’interlocutore chiave di Elon Musk nella penisola, si è ulteriormente complessificata con la sua messa sotto scorta, una misura di protezione confermata all’ANSA da fonti qualificate. L’iniziativa della magistratura è stata intrapresa nel contesto dell’inchiesta per terrorismo avviata a Roma dopo il rogo doloso accaduto presso un rivenditore autorizzato Tesla la notte tra il 31 marzo e l’1 aprile, che ha lasciato sul terreno una scena di devastazione con ben 16 auto distrutte. Le investigazioni, guidate dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) del capoluogo laziale, stanno cercando di fare luce sugli elementi che potrebbero aver portato a questa gravissima manifestazione di vandalismo e incendio doloso. La misura della scorta è un passo cruciale nella valutazione dell’impatto che la vicenda possa avere sulla sicurezza generale, sia per l’incertezza sulla motivazione del reato sia per il coinvolgimento di un personaggio riconosciuto come interlocutore ufficiale di una delle aziende leader nella produzione e distribuzione di veicoli elettrici.
Il giovane italiano vicino a Elon Musk viene messo sotto scorta per indagare su un incendio doloso presso un rivenditore auto Tesla.
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