Il decennale del grattacielo Torino: innovazione, sostenibilità e cultura in centro

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Il grattacielo di Torino, sede del centro direzionale dell’Intesa Sanpaolo, celebra il suo decennale con un mix di innovazione e sostenibilità. Il progetto, affidato allo studio Renzo Piano Building Workshop, è stato completato nel 2015 dopo cinque anni di lavoro e si estende su una superficie di oltre 40.000 metri quadrati, con un investimento complessivo di mezzo miliardo di euro.La torre di 166 metri, leggermente inferiore alla famosa Mole Antonelliana che domina la città, si erge come simbolo dell’architettura contemporanea e ospita gli uffici di oltre duemila dipendenti. La sua architettura innovativa e le sue tecnologie sostenibili ne fanno una delle costruzioni più avanzate al mondo in termini di efficienza energetica.La sede ospita non solo gli spazi per la formazione, ma anche il polo dell’innovazione, che promuove l’adozione di tecnologie avanzate e lo sviluppo di progetti innovativi. Il grattacielo è diventato un luogo aperto alla città, dove eventi culturali e spettacoli originali si susseguono costantemente. In questi dieci anni sono stati ospitati oltre 135mila visitatori in occasione di concerti, mostre d’arte e teatro.Tra gli ultimi appuntamenti si segnala “Chiamami adulto”, un reading-spettacolo incentrato sul tema della relazione tra adulti e adolescenti, presentato lo scorso 20 marzo. Questo evento rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di iniziative volte a creare uno spazio per la cultura e la creatività.L’architettura del grattacielo è anche il frutto della filosofia dello sviluppo sostenibile. È alimentato da fonti rinnovabili, grazie a 1.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici e l’80% delle sue luci sono illuminate tramite lampade a led. Questo modello è stato reso possibile anche grazie al grande impegno nella selezione dei materiali in base alle loro caratteristiche ecologiche.La sua ubicazione centrale, al limite tra la città storica e il quartiere di Lingotto, offre una prospettiva unica sul cuore di Torino. La scelta di Renzo Piano del termine “grattacielo” per descrivere l’edificio si deve alla sua volontà di generare una vera e propria apertura e permeabilità rispetto ai temi culturali che ruotano intorno alla vita della città.

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