La sentenza della Consulta scuote gli equilibri politici in Campania, dove Vincenzo De Luca sembrava destinato a sfidare ancora il mondo politico con un’ennesima ricandidatura alle elezioni regionali. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge regionale che gli avrebbe consentito di tentare la terza volta la scalata alla presidenza della Regione Campania. La decisione della Consulta rappresenta un colpo di fulmine per il leader del Partito Democratico in Campania, che ha sempre dimostrato una grande capacità di gestire le dinamiche politiche regionali, conquistando due mandati da governatore tra il 2015 e il 2020.La sentenza della Corte Costituzionale è stata emessa pochi giorni dopo la presentazione del decreto legge “Sicurezza” che contempla anche la possibilità per i presidenti delle Regioni di essere ricandidati più volte senza necessità di una “cassa integrazione” dei loro poteri, ma solo se votato positivamente dai cittadini. Una norma che avrebbe consentito a De Luca di sfidare nuovamente gli elettori campani.La questione è particolarmente complessa perchè la legge regionale approvata nel 2019 prevedeva l’istituzione della “cassa integrazione” per i governatori uscenti, consentendo loro di godere di alcuni diritti e prerogative anche dopo il termine del proprio mandato. Una norma critica che ha suscitato molte polemiche.La Corte Costituzionale ha emesso la sentenza su una querelle legale introdotta dall’ex ministro della Giustizia, Giuseppe Zaffuto, contro questa norma. La Consulta non solo la dichiara incostituzionale ma anche inammissibile perchè il ricorso è stato presentato troppo tardi rispetto ai termini stabiliti dalla Costituzione.La sentenza della Corte Costituzionale mette a nudo i limiti delle leggi regionali e l’incapacità delle istituzioni regionali a rispettare il principio di leale alternanza, un fondamentale principio costituzionale che impone ai governanti di lasciare il potere dopo la fine del proprio mandato.La decisione della Consulta rappresenta una vittoria per la Cosa Nostra e l’immagine pubblica negativa del suo leader è ormai acquisita nella coscienza collettiva. I cittadini campani attendono con ansia il momento in cui potranno esprimere nuovamente il loro giudizio sulle sorti politiche della Regione Campania.Vincenzo De Luca, dunque, non sarà più lo sfidante alle prossime elezioni regionali. Sarà necessario attendere per scoprire chi andrebbbe a guidare la Regione Campania nei prossimi tre anni e a risolvere i numerosi problemi di ordine pubblico e di gestione dell’amministrazione locale che affliggono da tempo il territorio campano.
La Corte Costituzionale sventa la scalata di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania.
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