Reyl, la banca d’affari svizzera facente parte del gruppo Intesa Sanpaolo, è stata per quattro anni nel mirino delle autorità di vigilanza svizzere per verificare l’efficacia dei propri sistemi di prevenzione e contrasto del riciclaggio. Una serie di documenti resi pubblici dalla rete di giornalismo investigativo OCCRP (di cui fanno parte anche Irpi Media in Italia) rivelano che la Finma ha identificato una propensione al rischio molto alta, insieme a una certa negligenza nella conduzione della due diligence. Le indagini dell’autorità di vigilanza hanno messo in luce carenze significative nei sistemi di controllo interni ed esterni, che hanno consentito ai clienti più pericolosi di sfruttare le deboli maglie dei controlli.Tra i clienti della banca Reyl ci sono nomi molto rilevanti, come quello della figlia dell’ex presidente del Kazakistan e quello del genero del potente sovrano dell’Uzbekistan. Non meno interessante è il caso di Leonid Reiman, ex ministro delle telecomunicazioni sotto Vladimir Putin negli anni 2000 e successivamente consigliere presidenziale. Inoltre, i nomi di Liubov Komissarenko e Natalia Ponomarenko emergono come clienti della banca nel 2022, nonostante sussistessero già forti sospetti sulla provenienza della loro ricchezza.Un portavoce dell’Intesa Sanpaolo ha confermato che la maggior parte dei casi menzionati nell’articolo non presentano nessun collegamento con Reyl. La banca si è infatti rafforzata nel 2021, dopo un nuovo assetto societario, implementando controlli più rigorosi in materia di compliance e antiriciclaggio. Gli rapporti con categorie di clienti più sensibili sono stati esaminati con particolare attenzione e, ove necessario, sono stati interrotti.La banca stessa ha risposto confermando la piena collaborazione con le autorità di vigilanza e attribuendo massima priorità al rispetto delle normative applicabili. Si impegnano inoltre a migliorare i propri processi e controlli interni, ricordando che un cambio di assetto proprietario avvenuto nel 2021 ha permesso la rafforzata l’adeguatezza dei quadri normativi della banca in materia di conformità e antiriciclaggio.Un portavoce di Reyl ha anche dichiarato che gli articoli pubblicati contengono informazioni riservate soggette agli obblighi di segreto bancario previsti dalla legge svizzera. La banca si è pertanto rivolta alle autorità per denunciare il possibile reato e tutelare sia l’istituto che i suoi clienti, che sono stati oggetto della violazione del segreto bancario.
La banca Reyl: Nessun collegamento con i nomi rilevanti, ma la Finma denuncia errori di vigilanza sulla riciclaggio dei soldi.
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