Un capolavoro di Gustav Klimt, creduto perduto e ritrovato dopo quasi un secolo, è stato battuto all’asta oggi a Vienna per la cifra record di 30 milioni di euro, stabilendo così un nuovo primato per le vendite d’arte in Austria. Il dipinto raffigurante Fraulein Lieser apparteneva originariamente a una famiglia ebrea austriaca ed era stato esibito pubblicamente per l’ultima volta nel 1925 durante una mostra curata nel 1926 da Otto Kallir-Nirenstein presso la Neue Galerie di Vienna. La sua storia successiva rimane avvolta nel mistero, ma la famiglia degli attuali proprietari possiede il quadro dagli anni ’60. La casa d’aste viennese im Kinsky aveva valutato il valore del Ritratto della signorina Lieser tra i 30 e i 50 milioni di euro.I ritratti dei grandi artisti austriaci raramente vengono messi sul mercato. Lo scorso giugno, il dipinto “Dame mit Faecher” (Dama con ventaglio) di Klimt è stato venduto a Londra per 74 milioni di sterline (94,3 milioni di dollari al cambio), segnando un nuovo record per le aste d’arte europee. Il prezzo più alto mai pagato in un’asta in Austria era stato precedentemente raggiunto da un’opera del pittore fiammingo Frans Francken II, aggiudicata per sette milioni di euro nel 2010.”Nessuno si sarebbe aspettato che un dipinto così significativo, scomparso per un secolo intero, sarebbe riemerso”, ha commentato l’esperta Claudia Moerth-Gasser del Kinsky prima dell’asta. “Un’opera così rara e di tale valore artistico non era disponibile sul mercato dell’arte in Europa centrale da decenni”, aveva dichiarato la casa d’aste im Kinsky in occasione dell’annuncio dell’asta e del ritrovamento del dipinto.Oltre al “Ritratto della signorina Lieser”, sono stati battuti anche schizzi di Klimt e opere dei suoi contemporanei come Egon Schiele. Prima dell’asta, il quadro ben conservato è stato esposto a Vienna, in Svizzera, Germania, Gran Bretagna e Hong Kong. L’opera, non firmata, raffigura una giovane donna avvolta in un mantello riccamente decorato con fiori su uno sfondo rosso intenso. Resta avvolto dal mistero l’identità della modella che frequentò nove volte lo studio di Klimt per essere ritratta; si ipotizza sia appartenuta alla famiglia Lieser, una dinastia industriale ebrea. Potrebbe trattarsi di una delle due figlie di Henriette (Lilly) Lieser: Helene o Annie; tuttavia, il primo catalogo dedicato a Klimt degli anni ’60 sosteneva che fosse invece Margarethe, nipote di Lieser. Lilly Lieser rimase a Vienna nonostante l’avvento dei nazisti al potere ma fu deportata nel 1942 e uccisa ad Auschwitz l’anno successivo.
Il ritrovamento del capolavoro perduto di Gustav Klimt: storia e record d’asta a Vienna.
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