L’esercito israeliano annuncia l’avvio della fase finale dell’operazione nel sud della Striscia di Gaza, con la completa occupazione del corridoio Morag, che costituisce un passaggio cruciale tra le aree più densamente popolate. Questa mossa strategica ha il duplice obiettivo di isolare la città di Rafah e di prevenire l’eventuale fuga dei combattenti verso ovest, nell’area di Khan Younis.Il corridoio Morag rappresenta un punto nevralgico per le operazioni militari in corso. L’esercito israeliano, guidato dalla 36^ divisione dell’IDF, ha già guadagnato una posizione strategica nel settore occidentale della Striscia di Gaza, grazie alla conquista del Corridoio Filadelfia. Questo controllo consente un più efficace blocco delle comunicazioni e dei movimenti tra l’Egitto e la Striscia.La città di Rafah è ora completamente circondata dalle forze israeliane. L’occupazione del Morag, insieme alla presenza della divisione Gaza operante nel Corridoio Filadelfia, rappresenta una chiara dimostrazione delle mire strategiche dell’esercito israeliano. Questi ultimi intendono limitare le possibilità di sfuggita dei combattenti e isolare la popolazione civile, mirando a debilitare il sostegno locale per i gruppi di resistenza.La manovra compiuta dall’IDF si inserisce nel contesto più ampio dell’operazione militare nella Striscia. Le forze israeliane hanno già occupato una vasta area del territorio, isolando le principali aree abitate e sminando gran parte dei tunnel tra l’Egitto e la Striscia di Gaza.Le azioni in corso testimoniano il tentativo di limitare i movimenti dei combattenti islamici e di impedire loro di ottenere rifornimenti da altri territori. Il controllo del Morag e della zona di confine tra Egitto e Gaza è un elemento essenziale per il successo delle operazioni militari israeliane.Le conseguenze immediate dell’occupazione dei corridoi di accesso alla Striscia di Gaza si riversano anche sull’Egitto, considerato uno degli attori chiave del conflitto. L’intervento israeliano in questi settori territoriali ha creato nuove tensioni tra Israele e l’Egitto, con una forte probabilità che queste tensioni sfoci nella guerra.L’impegno militare compiuto dall’IDF mette in evidenza le difficoltà di raggiungere un compromesso pacifico. La mancanza di un accordo chiaro tra le parti coinvolte ha portato a una serie di azioni che hanno incrementato la instabilità nella regione.Nell’ambito del conflitto, il dialogo politico sembra essere stato sostituito da un’intensificazione delle azioni militari. Ciò mette in luce le sfide poste dal tentativo di raggiungere una pace stabile e duratura tra Israele ed i territori palestinesi.Il conflitto è complesso, con più aspetti su cui si concentrano le forze israeliane: dalla protezione delle popolazioni civili a quella contro il terrorismo. Ciò porta ad una serie di equilibri precari che mantengono la zona in uno stato di tensione elevata.La situazione nel Corridoio Morag, insieme alla presenza militare nell’area della Striscia di Gaza, rappresenta una delle più importanti sfide per l’intervento politico internazionale.
L’esercito israeliano occupa il corridoio Morag, isolando Rafah e limitando le uscite dei combattenti verso Khan Younis
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