Scozia: incertezza sul governo locale dopo la rottura tra SNP e Verdi

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Il panorama politico in Scozia si fa sempre più incerto con il destino del governo locale di minoranza che è stato formato ieri dopo la fine dell’alleanza tra gli indipendentisti del Partito Nazionale Scozzese (SNP), al potere a Edimburgo da quasi 20 anni, e i Verdi, loro partner minore negli ultimi tre anni. Oggi, gli Scottish Greens hanno annunciato la loro intenzione di sostenere la mozione di sfiducia contro il primo ministro Humza Yousaf, preannunciata da Douglas Ross, leader della branca scozzese del Partito Conservatore all’assemblea parlamentare di Holyrood.Il governo guidato da Yousaf, che ha preso il posto di Nicola Sturgeon un anno fa come leader dell’SNP in seguito allo scandalo sulla gestione finanziaria del partito che ha coinvolto l’ex primo ministro, dispone attualmente di 63 seggi su 65 necessari per ottenere la maggioranza assoluta, escludendo gli ecologisti che hanno deciso di non astenersi. Il voto sulla mozione è previsto per mercoledì e l’esito appare incerto, a meno che non ci siano defezioni tra i deputati dei partiti unionisti (Tory, Labour e LibDem) o tra i Verdi stessi.La situazione è complicata dalla recente uscita dei Verdi dalla coalizione formata dopo le elezioni locali del 2021 a causa delle divergenze sugli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 in risposta all’emergenza climatica. Una deputata chiave potrebbe essere Ash Regan, passata dall’SNP al partito Alba dopo aver criticato nel 2022 la posizione ultra-liberale di Sturgeon riguardo alle questioni transgender.Se la mozione di sfiducia dovesse essere approvata avrebbe un impatto politico significativo e costringerebbe probabilmente Yousaf a prepararsi per elezioni anticipate prima della scadenza naturale del mandato nel 2026.

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