Il caso della scuola di Verrès ‘Luigi Barone’ in Valle d’Aosta ha destato scalpore per la rivelazione di un gruppo di studenti di terza media che hanno violato il registro elettronico, alterando i voti di alcuni compagni. I giovani hanno sfruttato l’assenza momentanea degli insegnanti per accedere ai computer portatili delle cattedre e utilizzare le credenziali di accesso rubate a docenti. Le operazioni di hacking si sono concentrate durante le ore di recupero, quando la scuola era meno affollata.I sistemi informatici della scuola secondaria di primo grado hanno subito almeno 40 accessi abusivi in un periodo ancora non chiaro. Le password furono rubate a più docenti. I ragazzi inviavano foto delle credenziali alla schermata sulle app di messaggistica WhatsApp per mettere i compagni al corrente del loro piano.Dall’indagine condotta con l’aiuto dell’azienda che fornisce il software utilizzato dalla scuola emerse che otto studenti avevano beneficiato dei voti più alti, mentre due compagne erano state penalizzate. Gli accessi abusivi furono inoltrati durante i giorni di recupero scolastico.La scuola ha risposto alle rivelazioni aprendo un’indagine e convocando i giovani sospettati, anche se non ancora ufficialmente accusati. I voti alterati sono stati ripristinati dai docenti e il caso è stato riportato alla luce prima del prossimo Consiglio di Classe.In attesa della sentenza definitiva, la scuola di Verrès si trova a dover affrontare le conseguenze dell’inganno. Il fatto ha sollevato una serie di domande sulla sicurezza dei dati e sui mezzi utilizzati per l’apprendimento on line nella scuola.
Voti alterati in Valle d’Aosta: 8 studenti beneficiavano dei voti più alti grazie a un gruppo di hacker
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