Il disegno di legge presentato da Casellati sul sistema elettivo per la nomina del premier è prossimo a ottenere il primo via libera dal Parlamento. Nella serata odierna, la Commissione Affari costituzionali del Senato ha concluso l’esame del provvedimento e domani voterà per approvare il mandato al relatore. Questo voto avverrà contemporaneamente alle prime votazioni alla Camera sul disegno di legge Calderoli riguardante l’autonomia differenziata. Tale simultaneità conferma come il parallelismo dei due iter legislativi evidenzi l’intesa tra i partiti di maggioranza, in particolare tra Fratelli d’Italia e Lega. Le opposizioni stanno cercando di inserirsi in questo accordo per sabotarlo.Il voto di fiducia al Senato sul decreto relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha comportato il rinvio della seduta della Commissione Affari costituzionali alla sera e la votazione a domani. Non sono attese sorprese, con soltanto la maggioranza favorevole e tutte le opposizioni contrarie. Anche Italia Viva, che aveva proposto un disegno di legge sull’elezione diretta del premier, voterà contro il ddl Casellati, definito “uno schifezzellum” da Matteo Renzi.La riforma è stata respinta anche durante un convegno del Coordinamento per la democrazia costituzionale (Cdc), l’associazione guidata dal professor Massimo Villone che fu protagonista dei Comitati per il No al referendum sulla riforma Renzi-Boschi nel 2016. Domenico Gallo ha parlato di un “assalto finale” da parte del centrodestra alla Costituzione, mentre Villone ha invitato a organizzare una resistenza dell’opinione pubblica in vista dei referendum. Rosy Bindi ha proposto di creare immediatamente Comitati per il No al futuro quesito referendario.Durante lo stesso convegno, il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick si è dichiarato “perplesso e preoccupato” riguardo all’impatto sull’economia pubblica che avrà l’autonomia differenziata, un aspetto ignorato secondo Flick dal governo. Le opposizioni hanno mosso critiche su questo punto cercando di rallentare l’approvazione del ddl Calderoli in Commissione Affari costituzionali della Camera. Il Partito Democratico ha richiesto una relazione dal Ministero dell’Economia sui costi relativi all’attuazione dell’autonomia differenziata. Nonostante il ddl sostenga che non ci saranno impatti sull’economia pubblica, diversi esperti ascoltati in audizione hanno espresso pareri contrari. In attesa della relazione economica richiesta, la Commissione ha deciso di procedere speditamente: sono pochi i giorni dedicati alle votazioni sugli oltre 2000 emendamenti delle opposizioni.Il capogruppo Dem in Commissione, Federico Fornaro, ha criticato questa decisione poicheeacute; dubita che il ddl possa essere approvato prima delle elezioni europee nonostante sia previsto l’inizio dell’esame in Aula il 29 aprile con la votazione finale della Commissione sabato 27 aprile.La sua dichiarazione nasce dalla speranza che le divergenze emerse all’interno di una parte di Forza Italia possano ostacolare l’approvazione del provvedimento in Aula. Al contempo c’è preoccupazione che i tempi dell’esame possano essere limitati una volta giunti in Aula secondo quanto previsto dal regolamento vigente. Da qui la lettera inviata al presidente Lorenzo Fontana dai capigruppo delle opposizioni affincheeacute; si eviti una discussione affrettata su una legge così importante che modifica la forma dello Stato italiano.
Il sistema elettivo per la nomina del premier: il via libera del Parlamento è prossimo
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