Polizia del Mozambico: violenze contro manifestanti in seguito alle elezioni di ottobre scorso.

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La polizia del Mozambico ha usato la forza letale contro i manifestanti durante le proteste che hanno seguito le elezioni di ottobre scorso, uccidendo circa 400 persone. Secondo Amnesty International, l’uso eccessivo della violenza da parte delle forze dell’ordine è stato una caratteristica costante durante la crisi elettorale, nonostante le numerose rimostranze di diverse organizzazioni internazionali.Le indagini condotte dall’ONG locale Plataforma Decide hanno stimato che almeno 388 persone siano morte a causa della violenza poliziesca durante le proteste. I video e le foto pubblicate sui social network sembrano confermare questa stima, mostrando scene di brutalità e uso eccessivo delle armi da fuoco.Amnesty International ha dichiarato che la polizia del Mozambico ha utilizzato armi letali in modo inappropriato e illegale contro i manifestanti. Secondo l’ONG, le forze dell’ordine hanno sparato direttamente sulla folla con fucili AK e pistole, comprese quelle montate su veicoli in movimento.Secondo Amnesty International, le armi da fuoco non sono uno strumento tattico di polizia utilizzato durante gli assembramenti pubblici. Il rapporto dell’ONG sottolinea che l’uso eccessivo della violenza da parte delle forze dell’ordine è un problema strutturale nel Mozambico, che richiede una risposta più coerente e trasparente.La crisi elettorale del 2023 ha visto lo storico partito al governo vincente le elezioni di ottobre, nonostante le numerose irregolarità rilevate dalle missioni di osservazione internazionali. Il principale oppositore, Venancio Mondlane, aveva rivendicato il 53% dei voti, mentre il partito al governo ne attribuiva solo il 24%.Amnesty International ha condannato l’uso eccessivo della violenza da parte delle forze dell’ordine e ha chiesto che tutte le accuse di omicidio, lesioni personali e detenzione arbitraria siano soggette a indagini imparziali e approfondite. L’ONG ha inoltre sottolineato l’importanza di garantire la responsabilità dei funzionari pubblici coinvolti nella repressione degli scioperi e delle manifestazioni.La crisi del Mozambico è un chiaro esempio dell’impossibilità di separare politica ed economia, in quanto le elezioni hanno rappresentato una sfida per il partito al potere a mantenere la sua supremazia. La lotta per la verità e giustizia sarà difficile da condurre nel Mozambico, ma è fondamentale che i funzionari pubblici assumano la responsabilità delle loro azioni e rispettino i diritti umani.

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